Chiusa l'indagine sulla "trattativa"

di AMDuemila – 14 giugno 2012Dopo quattro anni sono state concluse le indagini sulla trattativa tra lo Stato e la mafia che vent’anni fa vide seduti intorno allo stesso tavolo rappresentanti delle istituzioni e di Cosa nostra per porre fine a quella che fu la strategia della tensione caratterizzata dalle autobombe del ’92-’93

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Attacco alla procura di Palermo

Nella mattinata di mercoledì 16 novembre, all’interno dell’ufficio della dottoressa Lia Sava, è stata ritrovata la centralina telefonica manomessa, sul pavimento sono stati rinvenuti alcuni cavi recisi, mentre i collegamenti interni sono risultati ripristinati alla meno peggio con tanto di nastro isolante. A detta dei carabinieri del Ros che indagano sul caso potrebbe trattarsi di un maldestro tentativo di installare una microspia o, nell’eventualità peggiore, dei postumi della rimozione di qualche cimice precedentemente piazzata nell’ufficio della dott.ssa Sava. Ufficio che per altro alcuni mesi fa era occupato dal pm Antonio Ingroia.

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Il senatore deve essere processato: la Procura antimafia accusa D'Ali'

Il suo nome è stata una costante nelle indagini antimafia più recenti. La cosidetta mafia borghese, quella che ha “comandato” su Trapani e la provincia è finita sempre col girare attorno alla sua persona. Lui da ultimo è uscito dal silenzio protestando perché continuamente il suo nome viene accomunato a “malefatte” e “complotti”. Adesso però per il senatore Antonio D’Alì, “patron” berlusconiano a Trapani (sindaco del capoluogo Fazio permettendo perché rotta l’antica alleanza tra i due non c’è per niente pace) si prospetta l’ingresso da indagato nell’aula del giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Palermo

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