La procura di Palermo apre un'inchiesta sul "Protocollo Farfalla"

Le minacce al procuratore generale Scarpinato hanno portato a nuove fibrillazioni all’interno della Procura di Palermo. Al di là dei riferimenti personali e privati sul magistrato a rendere più inquieto è la pressione che l’autore, o gli autori, vogliono mettere sulle indagini che la Procura sta conducendo. “Lei sta esorbitando dai suoi compiti e dal suo ruolo, lasci che le cose seguano il loro corso, ogni pazienza ha un limite” – è scritto chiaramente nella missiva. E’ la collaborazione tra Procura generale e pool trattativa, che proprio nei giorni scorsi ha consegnato nuovi atti riguardanti le indagini sui servizi segreti, il generale Mori ed i possibili legami di quest’ultimo con la P2 e gli ambienti dell’estremismo nero.

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Stato-mafia, avviata un'azione disciplinare su Messineo e Di Matteo

La Procura di Palermo è sotto attacco. Secondo quanto riporta Il Fatto quotidiano la Procura generale della Cassazione avrebbe aperto un fascicolo contro il Procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo e il suo sostituto, Nino Di Matteo, titolare dell’inchiesta sulla trattativa Stato-Cosa Nostra (con il Procuratore aggiunto Antonio Ingroia e i pm Lia Sava e Francesco Del Bene). L’indagine disciplinare disposta dal pg Gianfranco Ciani e portata avanti dal sostituto Pg Mario Fresa vedrebbe la presenza di un sostanzioso carteggio e sarebbe volta a verificare se Di Matteo abbia violato il principio di riservatezza delle indagini.

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La paura del potere

Se il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in maniera spropositata e arrogante cerca di usare tutto il potere che la Costituzione gli conferisce tentando disperatamente di mettere sotto accusa la procura di Palermo e in particolare quei magistrati che stanno indagando sulla ormai certa, drammatica e criminale trattativa tra mafia e Stato significa che la nostra democrazia sta morendo.

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