Matteo Renzi, il premier che gettò la maschera

Detesta la magistratura. Detesta il controllo di legalità. Detesta le inchieste. Mal sopporta Procure e investigatori. Non ritiene che il Paese abbia bisogno di grandi verità sul passato recente e remoto. Non gliene frega niente di stragi, grandi delitti e mandanti esterni. Una volta a Firenze, a una giornalista che gli chiese che ne pensasse della strage di via dei Georgofili, rispose infastidito: “chieda alla mia segretaria”. Elegante, non c’è che dire. E soprattutto rispettoso del dolore dei parenti delle vittime.

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Corsa al vertice della Procura di Palermo: al Csm si riparte da zero

E’ una partita aperta quella che si sta giocando all’interno del Csm per decidere il futuro della Procura più esposta d’Italia, quella di Palermo. A Palazzo dei Marescialli, dopo che nei giorni scorsi è stato dato il via libera alla decisione di Francesco Messineo, l’ex capo della procura di Palermo, che ha chiesto ed ottenuto di essere collocato a riposo in anticipo, è iniziata la discussione interna alla quinta commissione, quella per il conferimento degli incarichi direttivi e semidirettivi, per individuare un successore. L’ufficio giudiziario è privo di un riferimento da luglio (a dirigere l’ufficio è il facente funzioni Leonardo Agueci) ed al momento l’ipotesi più probabile è che si arrivi all’approvazione di una proposta da presentare al plenum per l’inizio di dicembre.

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