Tiro "all'Ingroia"

Mi vado chiedendo da tempo cosa accadrebbe negli Stati Uniti se l’Fbi o la Dea scoprissero che un cittadino, finito sotto le loro indagini per reati molto gravi, si intrattiene amichevolmente a telefono con Obama, o con i suoi collaboratori, lamentandosi del trattamento giudiziario al quale viene sottoposto per sollecitare un escamotage a lui favorevole. Parto da qui, da questo che a tutte le persone di buon senso dovrebbe apparire interrogativo decisamente retorico, perché ritengo che sia questo il cuore vero delle violente polemiche che hanno contrapposto presidi antimafia e istituzioni negli ultimi due anni. La storia alla quale ci riferiamo è sufficientemente nota e non vale la pena riassumerla.

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HELMUT KOHL: MI SONO COMPORTATO COME UN DITTATORE PER "AVERE" L’EURO

Helmut Kohl, ex cancelliere tedesco, ha ammesso di aver agito come un “dittatore” per portare alla moneta unica il paese, altrimenti se fosse stato indetto un referendum “avrebbe perso”.

In un’intervista per la tesi di dottorato di un giornalista, il cancelliere tedesco più longevo del dopoguerra ha detto che avrebbe perso con una maggioranza schiacciante, ogni votazione popolare sull’euro.

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Il coniglio dal cilindro

La sovraeccitazione quirinalizia, anche se a fin di bene, anche se ispirata e tesa alla pretesa di una costante e ripetuta salvezza della patria, anche se alimentata da nostalgiche letture del tempo che fu, alla lunga, stona. E’ una forma di straripamento verbale che sta diventando fastidiosa e controproducente. Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, sembra infatti muoversi come se di fronte a sé avesse ancora altri sette anni (autentica eternità, visti i tempi che corrono!) e non la manciata di ore e di giorni che lo separano ormai dallo scadere del mandato (tranne che Napolitano non abbia il segreto proponimento di riprovarci, ma lui, più volte, lo ha escluso).

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