Riina e la terra del coccodrillo
Palermo. C’è una vecchia vignetta di Forattini, pubblicata su Repubblica all’indomani della strage di Capaci, che riassume il clima di tensione che si respira oggi. In quel disegno la Sicilia veniva rappresentata dalla testa di un coccodrillo che azzannava un falco mentre dall’occhio gli scendeva una lacrima. Leggendo le dichiarazioni di Totò Riina: “Di Matteo deve morire. E con lui tutti i pm della trattativa, mi stanno facendo impazzire” è come se quel coccodrillo riprendesse vita. Non che sia mai stato debellato del tutto, ma le parole del capo di Cosa Nostra ci fanno riaffacciare su un baratro che mai avremmo voluto rivedere. Sono passati 21 anni dalle stragi del ’92, due decadi dagli eccidi di Roma, Firenze e Milano, e ci ritroviamo con uno Stato pronto a far sacrificare i suoi migliori servitori per poi addossare la colpa unicamente alla mafia.
Continua a leggere