Vicino a Di Matteo e ai Pm di Palermo, ma ora si muova l’antimafia

di Antonio Ingroia
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Sono particolarmente vicino a Nino Di Matteo e a tutti i pm di Palermo ignobilmente minacciati da Riina che si occupano del processo sulla trattativa stato-mafia. In questo ulteriore momento difficile e di intollerabile sovraesposizione rinnovo l’appello perché ognuno faccia la sua parte. Non solo gli organi che devono garantire la sicurezza al più alto livello ai magistrati, ma soprattutto alla classe politica che finora, ostacolando l’azione della magistratura impegnata in questa delicatissima ricerca della verità e non facendo mai la propria parte per accertare le responsabilità politiche dietro la trattativa, sovraespone doppiamente la magistratura. Sono sempre più convinto che la vera scorta dei magistrati è quella di un Paese che si muove in tutte le sue articolazioni al loro fianco. Oggi come ieri i magistrati sono soli ed è proprio questo il motivo per cui Riina può impunemente minacciarli. Chiedo al presidente Rosi Bindi e alla commissione parlamentare antimafia un impegno preciso ad aprire una sessione interamente dedicata all’accertamento della verità su quella stagione con la partecipazione diretta all’attività istruttoria ai rappresentati delle associazioni antimafia e dei familiari delle vittime come Libera, Agende Rosse, l’associazione dei familiari delle vittime per la strage dei Georgofili. Questo sarebbe il miglior modo per fare la propria parte e proteggere i magistrati impegnati in queste difficile indagine.
Per parte nostra – conclude Ingroia – Azione Civile, se nessuno alzerà un dito, scenderà nelle piazze per raccogliere le firme per una legge di iniziativa popolare che istituisca un comitato di inchiesta coordinato dalla commissione parlamentare antimafia del quale però facciano parte non solo parlamentari ma anche esponenti della società civile impegnate su questo fronte.

Tratto da: azionecivile.net