Napolitano, un Pulcinella a capo dello Stato di Pulcinella?

“Ingroia è uno stronzo e una testa di cazzo” diceva il capo dello Stato Giorgio Napolitano all’imputato Nicola Mancino nel corso di una di quelle telefonate della discordia poi tombate e, successivamente, distrutte. Parola di Vittorio Sgarbi, durante una puntata della trasmissione radiofonica “La Zanzara”. Sgarbi si definisce “il solo” o uno dei “pochissimi” ammesso a conoscere il contenuto di quelle registrazioni prima che andassero distrutte. Non spiega in che modo e non spiega, soprattutto, chi gli fece il favore, assai rischioso, dopo una pomposa pronuncia da parte dell’Alta Corte (o prima?).

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Trattativa: quel processo che fa paura anche agli intellettuali

Ieri sul Corriere della Sera è stata pubblicata una sorta di “anteprima” del libro, ormai prossimo all’uscita, “La mafia non ha vinto – Il labirinto della trattativa”. Si tratta di un saggio, scritto dal giurista Giovanni Fiandaca e dello storico Salvatore Lupo (ed. Laterza), nel quale viene escusso, o meglio bistrattato, il procedimento sulla trattativa Stato-mafia. Non si parla più di trattativa “presunta” o “cosiddetta”. Dai due saggisti questa viene non solo ammessa ma addirittura la definiscono “legittima” in quanto far cessare le stragi era uno stato di necessità.

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