Giuffré racconta la trattativa: “Riina venduto. Provenzano protetto”

Ad una settimana esatta dalle intimidazioni che il capo dei capi, Salvatore Riina, ha rivolto nei confronti del sostituto procuratore Antonino Di Matteo (oggi non presente in aula), e al resto del pool sull’inchiesta della trattativa (rappresentata dal procuratore aggiunto Vittorio Teresi e dai sostituti Francesco Del Bene e Roberto Tartaglia), si è tornati oggi innanzi alla Corte d’assise, presso l’aula bunker dell’Ucciardone. A stemperare il clima pesante, ieri rafforzato dalle ulteriori minacce nei confronti del pm di Caltanissetta Domenico Gozzo e del capo procuratore di Trapani Marcello Viola, sono presenti in aula il capo procuratore di Palermo, Francesco Messineo, ed il presidente di Libera Don Luigi Ciotti.

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Il Paese è cambiato, caro Nino non sei solo

CARO Nino Di Matteo, devi sapere che non sei solo, che tutti voi a Palermo, e in ogni angolo d’Italia, non sarete mai più soli. Dalla stagione delle stragi è cresciuta nel nostro paese la consapevolezza che la questione delle mafie non è solo di natura criminale. È un problema più profondo, anche culturale e sociale. Una questione che non sarebbe ancora così grave se a contrastare le mafie ci fossero stati, oltre alla magistratura e alle forze di polizia, la coscienza pulita e l’impegno della maggior parte degli italiani.

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