L'omicidio di Beppe Alfano: vent'anni per la verità

La conferenza conclusiva delle due giornate dedicate al ricordo di Beppe Alfano si è concentrata sull’inchiesta dell’omicidio del giornalista di Barcellona Pozzo di Gotto. A moderare il dibattito è stato Giuseppe Lo Bianco, giornalista de Il Fatto Quotidiano.
Luca Tescaroli, sostituto procuratore della Procura di Roma, è intervenuto ricostruendo i lati oscuri dell’omicidio di Beppe Alfano, la cui morte è stata senza dubbio “annunciata”, in quanto Beppe era “un giornalista invisibile ma caparbio, che si era soffermato su temi di estrema delicatezza”. “Gli va riconosciuto – ha evidenziato Tescaroli – il fatto di avere capito il degrado della sua terra, sotto tutti i profili.

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Vietato ai magistrati avvicinarsi alla verità

La cosa più sensata l’ha detta Paolo Mieli, l’altra sera da Lerner, quando ha messo in guardia dal criminalizzare Ingroia e i suoi colleghi perché a Palermo non si sa mai quello che può accadere. Ma sono tenui barlumi di ragionevolezza in un coro oscurantista che per l’ennesima volta mette sul banco degli accusati le persone sbagliate: quei magistrati che a costo di immani sacrifici cercano ancora di indagare sulle vere cause delle stragi di vent’anni fa.

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