Claudio Fava: “La mafia in parlamento, le parole di mio padre valgono ancora oggi. Ora voglio la verità sul ‘protocollo farfalla’”
Erano le 21.30 del 5 gennaio 1984. Giuseppe Fava si trovava in via dello Stadio a Catania e stava andando a prendere la nipote che recitava in “Pensaci, Giacomino!” al Teatro Verga. Era stata una lunga giornata di lavoro e aveva appena lasciato la redazione del suo giornale “I Siciliani”. Non ebbe il tempo di scendere dalla sua Renault 5 che fu freddato da cinque proiettili calibro 7,65 alla nuca. Per quell’omicidio furono condannati all’ergastolo nel 2003, in Cassazione, il capomafia Nitto Santapaola (mandante) e il boss Aldo Ercolano (esecutore) mentre il pentito Maurizio Avola, reo confesso, fu condannato a sette anni patteggiati.
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