Minacce di morte al pm Laura Vaccaro

E’ davvero caldo il clima che si respira all’interno della Procura di Palermo. Nuove minacce sono giunte stavolta non nei confronti dei pm del pool della trattativa stato-mafia, ma nei confronti di Laura Vaccaro, pm che da anni si occupa di inchieste di mafia e recentemente impegnata nelle indagini sulla mafia trapanese. L’intimidazione, secondo quanto riporta La Repubblica, è giunta addirittura nell’aula della prima sezione del tribunale di Palermo durante il processo contro la cosca mafiosa di Carini. Mentre sfogliava il fascicolo il pm si è imbattuta in una lettera a lei indirizzata in cui vi erano scritte minacce di morte e in apertura un avviso: “Sappiamo dove abiti”. Sui fatti indaga la procura di Caltanissetta.

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Il pericoloso silenzio sulle minacce ai giudici

Una lettera anonima, che stando alle cronache nessuno (proprio nessuno) può permettersi di sottovalutare, ha sganciato su Palermo tensioni e veleni che richiamano la cupa stagione del 1992. Si prefigura un ritorno al terrorismo stragista e tra gli obiettivi indicati vi sono due magistrati: il pm di Palermo Nino Di Matteo e un collega di Caltanissetta, che le ultime notizie (apprese mentre scrivo) indicano in Nico Gozzo. Avendo lavorato a Palermo, dove avevo chiesto io stesso di essere trasferito subito dopo le stragi del 1992, so bene che cosa significa vivere avendo intorno il limaccioso mondo di quanti temono la rottura di antichi equilibri e perciò non gradiscono che si provi a far luce sui misteriosi e inquietanti rapporti della criminalità mafiosa col mondo della politica e con centri di potere extra-istituzionale.

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