Stato contro Stato, nuovo attacco alla Procura di Palermo

Quanta paura fa il processo sulla Trattativa Stato-mafia? Una domanda che appare legittima visti i continui attacchi subiti da chi a quell’inchiesta ha lavorato per anni. Nel giro di poche settimane sia Antonio Ingroia, oggi magistrato in aspettativa e leader di Rivoluzione Civile, che Antonino Di Matteo, pm titolare dell’inchiesta, hanno ricevuto gli avvisi di un procedimento disciplinare nei loro confronti. E lo stesso è stato consegnato al procuratore di Palermo, Francesco Messineo. Le motivazioni, guarda caso, sono in qualche modo legate a quelle famigerate intercettazioni tra l’ex ministro degli Interni, Nicola Mancino, ed il Capo dello Stato Napolitano, non ancora distrutte solo grazie al “disperato tentativo” di Massimo Ciancimino (imputato al processo sulla trattativa) che ha presentato ricorso in Cassazione per far sì che venga rispettato il diritto di difesa (la valutazione nel merito si celebrerà il 18 aprile ndr).

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Libera, Don Ciotti: “Chi dice ‘magistrati peggio della mafia’ uccide ancora”

Migliaia di persone. 150mila secondo gli organizzatori. E’ il lungo corteo che ha partecipato alla manifestazione organizzata a Firenze dall’associazione Libera contro la mafie. E’ la diciottesima edizione della “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie” che ricorda appunto le oltre 900 vittime e rinnova il suo impegno di lotta alla criminalità organizzata. Oltre a Libera hanno partecipato anche Avviso Pubblico, i sindacati, comuni e regioni in collaborazione con la Rai Segretariato Sociale e Rapporti con il Pubblico.

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Muos, mafia e Cia contro Crocetta?

Quando lo scorso mese il Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, ha dato mandato all’assessore regionale all’Ambiente Mariella Lo Bello e al dirigente Giovanni Arnone di revocare le autorizzazioni per la realizzazione del Muos, l’impianto militare di antenne satellitari di Niscemi, in tanti avevano accolto la notizia come uno straordinario successo per tutto il movimento “No Muos” che da anni si batte per questo. Nonostante ciò, però, all’interno della base Usa si continua a lavorare, come denunciato da alcuni attivisti, con gli Stati Uniti che si fanno forti del protocollo d’intesa siglato nel 2011 tra l’allora ministro della Difesa italiano Ignazio La Russa e il governatore siciliano Raffaele Lombardo, favorevoli alla realizzazione.

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