Andreotti non andò al funerale di mio padre. Preferiva i battesimi

Non posso negarlo. Con lui avevo una questione personale. Per via dell’assassinio di un prefetto che mi era caro. Ucciso a Palermo il 3 settembre del 1982. Che era stato al suo diretto servizio: lui capo del governo, il prefetto – allora generale dei carabinieri – alla guida della lotta al terrorismo. Una settimana dopo quel 3 settembre venne intervistato alla festa dell’Amicizia (ossia della Democrazia cristiana) da Giampaolo Pansa. Che gli domandò perché non fosse andato ai funerali del prefetto. “Perché preferisco andare ai battesimi”, rispose lui mandando in sollucchero il pubblico.

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Andreotti e la mafia, quella verità insabbiata

All’età di 94 anni è morto Giulio Andreotti. Un figura a dir poco ambigua della storia del nostro Paese, sempre presente dal 1945 in poi nelle assemblee legislative italianee (dalla Consulta Nazionale all’Assemblea costituente, e poi nel Parlamento italiano dal 1948, come deputato fino al 1991 e successivamente come senatore a vita). Tra oggi e domani la maggior parte degli organi d’informazione italiani parleranno di lui come un grande politico, uno statista, un uomo preparato, un protagonista della storia del 20°secolo italiano. Ma c’è una fetta della sua storia che molti tendono a dimenticare.

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Grasso nomina D'Alì: un imputato per mafia rappresenterà l'Italia a Bruxelles

Antonio D’Alì, senatore e membro del Pdl, è il nuovo rappresentante del Parlamento Italiano all’Apem di Bruxelles, l’Assemblea Parlamentare Euro Mediterranea che si è riunita questa mattina in seduta plenaria in seguito alle riunioni di commissione avvenute ieri. A confermare la nomina è stato il Presidente del Senato Pietro Grasso. La decisione dell’ex Procuratore nazionale antimafia è quantomeno discutibile, dato che D’Alì è imputato per concorso esterno in associazione mafiosa. Si tratta di una scelta da lui presa liberamente e in piena consapevolezza del curriculum vantato dal senatore. Infatti, nonostante il Senato informi che il potere decisionale del suo Presidente sia quasi nullo, l’ultima parola sulla nomina spetta proprio a Grasso.

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