Aspettiamoci una nuova stagione di bombe. Intervista a Luigi de Magistris

La questione sollevata con coraggio e onestà dall’onorevole Luigi de Magistris, nell’intervista che segue e che invito a leggere, è di importanza cruciale nel delicato periodo storico e politico che il nostro Paese sta attraversando. In tutto simile a quello degli anni ’92 e ’93, protagonisti del violento passaggio tra la prima e la seconda Repubblica.

Condividiamo appieno la lettura dell’europarlamentare, unico tra i politici, per il momento, ad avere lanciato un allarme più volte sollevato dai magistrati in prima linea che indagano sulle stragi dei primi anni Novanta e sui successivi depistaggi istituzionali: il procuratore aggiunto a Palermo Antonio Ingroia, il collega Antonino Di Matteo, sostituto procuratore e presidente dell’Anm Palermo, il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari ed altri.

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”Dalla mafia mi guardo io, dallo Stato mi guardi Dio!”

Traditori. Non mi viene in mente nessun altro termine per indicare questi presunti uomini dello Stato che spuntano vergognosamente, dopo 17 anni, a riferire retroscena terribili e cruciali del biennio stragista. Sono traditori, della patria e della Costituzione e hanno costruito carriere e ricchezze sul sangue dei martiri, come Falcone e Borsellino e degli innocenti come le vittime delle stragi di Firenze e Milano.

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