Il verdetto della Cassazione: Dell'Utri colpevole!

Dopo diverse ore di Camera di Consiglio il verdetto dei giudici della Prima sezione penale, presieduta da Maria Cristina Siotto, è infine arrivato: Marcello Dell’Utri è stato condannato definitivamente a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, come richiesto dal pg Aurelio Galasso nella sua requisitoria. É oggi verità giudiziaria il fatto che Dell’Utri, già dagli anni Sessanta e Settanta, portò negli uffici della Edilnord a colloquio con l’amico Silvio Berlusconi il boss Stefano Bontade.

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Berlusconi, Dell’Utri e Alfano: lo specchio (osceno) dell’Italia di oggi

Ma questo disgraziato Paese è ancora capace di indignarsi? Per uomini come don Ciotti dall’indignazione bisogna piuttosto passare al disgusto. Di notizie disgustose il nostro Paese è pieno. Il problema, se mai, è rappresentato da un intero popolo assuefatto all’obbrobrio. Partiamo dai “latitanti”. Uno di questi fa il ministro dell’Interno e si chiama Angelino Alfano. Sabato 12 aprile quest’ultimo si sarebbe dovuto incontrare con il fratello di Paolo Borsellino. Quel giorno però il Ministro non si fa trovare al Viminale.

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Roma, 12 aprile: cronaca di una (anzi due) sceneggiate

Ieri 12 Aprile Roma è stata teatro di due sceneggiate.
La prima è l’annuncio della fine della latitanza di Marcello Dell’Utri, annunciata dal ministro dell’Interno Alfano nel corso del congresso del NCD. “Dell’Utri” ha dichiarato ai microfoni dell’Ansa il ministro nel corso del congresso, “è stato rintracciato a Beirut dalla polizia libanese. E’ stato catturato e in questo momento si trova presso i loro uffici, in contatto con la polizia italiana”.

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