Salvatore Borsellino: 'Il 27 maggio a Palermo, le aule di Giustizia un luogo sacro'

Lunedì 27 maggio presso l’aula bunker del carcere di Pagliarelli, a Palermo, si aprirà il processo per attentato al corpo politico dello Stato nel quale mi sono costituito parte civile come legale rappresentante del Movimento delle Agende Rosse. Per la prima volta rappresentanti delle Istituzioni,pezzi dello Stato, siedono sul banco degli imputati insieme ad altri imputati, rappresentanti di quella criminalità organizzata con la quale hanno pensato di potere organizzare quella scellerata trattativa Stato-mafia che ha avuto come effetto quello di accelerare l’esecuzione della condanna a morte di Paolo Borsellino e di fare concepire in seguito l’esecuzione di quegli attentati che seminarono morte e distruzione in Via dei Georgofili a Firenze e in via Palestro a Milano.

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Appello a Papa Francesco: Sua Santità, spezzi i legami tra il Vaticano e la mafia! – Firma la petizione

Era il 9 maggio 1993 quando l’allora Papa Giovanni Paolo II ad Agrigento ha tuonato contro Cosa nostra pronunciando queste parole: “Dio ha detto una volta: Non uccidere. Non può l’uomo, qualsiasi uomo, qualsiasi umana agglomerazione, qualsiasi mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio. Questo popolo siciliano è un popolo talmente attaccato alla vita, che dà la vita. Non può sempre vivere sotto la pressione di una civiltà contraria, di una civiltà della morte. Qui ci vuole una civiltà della vita. Nel nome di Cristo crocifisso e risorto, di questo Cristo che è Via, Verità e Vita, mi rivolgo ai responsabili: convertitevi! Un giorno verrà il giudizio di Dio!”.

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