UNA LETTERA, UN VIDEO

idfnoaquiloni

Cari amici, ieri ho ricevuto questo video girato in Palestina, nulla di speciale, abbiamo letto e visto testimonianze più crude e drammatiche.

Eppure ha provocato in me una specie di “stupore”, un lampo di consapevolezza ancora non raggiunta: a volte una violenza che potrebbe essere definita “minore” rivela la profondità del baratro che la genera con una lucidità che squarcia ogni filtro, quella specie di nebbiolina con cui sfumiamo le verità più dure per dare un limite al dolore che sono capaci di evocare.

Di notte il corpo si chiude agli stimoli del mondo per permettere al cervello di fare ordine, incasellare le informazioni del giorno scegliendo le più importanti. Nel mio cervello stanotte c’erano quelle immagini, la Stefano Chiarini bloccata in Grecia, i cittadini della Val di Susa… Di fatto al risveglio sapevo perché…

Perché andavo e vado controcorrente accettando di restare sempre un po’ sola, perché ad oltre sessant’anni metto in gioco le poche capacità che possiedo e non accetto che i miei limiti mi limitino, perché sogno con voi l’altenativa. So di essere “qui ” perché non credo alla legge della giungla in cui i più forti trovano ragioni, assoluzione ed autoassoluzioni. Nulla che non sapessi già, ma stamattina la mia consapevolezza è più semplice, pura, inequivocabile. Quei ragazzi che combattono con le armi gli aquiloni sono un’immagine senza senso, talmente assurda che ogni ragionamento è inutile, mi evocano un immenso stupore, non ho parole per definirli e giudicarli, forse potrei solo dire che sono ragazzi che stanno dalla parte sbagliata, storditi da una crudele menzogna.

E so di avere avuto una grande fortuna per non essermi mai sentita una vittima, per non avere cause e rivendicazioni personali, per aver avuto l’opportunità di scegliere liberamente la parte dalla quale stare. Voi, amici, avete fatto la mia stessa scelta, per questo vi dono i miei pensieri. Con l’intenzione di nutrire il seme dell’appartenenza (quella che cantava Gaber) e con l’augurio di essere noi un nucleo vivo di quella società conviviale e amicale che auspichiamo; felici di ascoltarci e riconoscerci nella ricchezza delle differenze e nella scoperta della reciproca interdipendenza

Maria

Immagini shock dal villaggio palestinese. L’esercito israeliano usa le maniere forti per mettere fine al lancio degli aquiloni da parte dei bambini.

da nena-news.com.

Gerusalemme, 01 luglio 2011, Nena News (foto dal sito www.marsala.it) – “Qui e’ area militare chiusa, via via”, hanno urlato i militari israeliani, lo scorso 24 giugno, ad un gruppo di bambini palestinesi di Nabi Saleh che, accompagnati da insegnanti e alcuni giovani, si preparavano a lanciare gli aquiloni che avevano costruito poco prima. Al mattino si era svolto in questo villaggio tra Gerusalemme e Ramallah, protagonista da oltre un anno di una intensa lotta popolare contro la costruzione del Muro israeliano, un laboratorio per bambini con educatori palestinesi e stranieri per la costruzione, con materiali riciclati, di aquiloni. Una attivita’ che aveva coinvolto un po’ tutti i piccoli del villaggio. Ma quando e’ giunto il momento di testare i risultati di ore passate tra carta, colla e legno, i bambini hanno trovato ai piedi della collinetta vicina al villaggio i soldati israeliani che sbarravano la strada. Proibito passare e, quindi, giocare. I militari non hanno esitato a sparare gas lacrimogeni e proiettili di gomma e, successivamente, a malmenare e arrestare i giovani e gli adulti che accompagnavano i bambini. L’aquilone, si sa, è una grave minaccia alle forze di occupazione in Cisgiordania!!

Clicca per vedere video:

http://www.youtube.com/watch?v=IzQG9kcQsEs&feature=player_embedded

Fonte:Megachipdue