Unione Europea, un gioco truccato

Quella dell’euro è stata un’avventura forzata per i popoli europei e un gioco d’azzardo per il mondo degli affari e della finanza.

Si è puntato tutto sul corpo dottrinario neoliberista: abbattimento totale delle barriere doganali, cioè libera circolazione di merci e capitali, indipendenza delle Banche Centrali e abolizione della sovranità monetaria dei singoli Stati membri, sostituita dal rigoroso pareggio di bilancio tra spesa pubblica e fiscalità, interdizione degli “aiuti di Stato”, cioè rinuncia alla protezione di settori produttivi strategici in difficoltà e alla promozione di settori innovativi e virtuosi, privatizzazione spinta dell’economia reale, compresi servizi pubblici essenziali e sistema bancario, sdoganamento delle lobby che esprimono interessi privati corporativi, cioè totale condizionamento di quel poco che rimane alla sovranità di Stato basata sul principio democratico, di conseguenza svuotato del suo contenuto originale.

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Elezioni 2013, panico a palazzo: cosa si inventeranno i lavapiatti della Nato?

A pochi ore dal voto il palazzo è nel panico. Se ne sentono di ogni colore. Da quel poveraccio di Giannino, caleidoscopio vivente, che si è inventato il master in America, e due lauree finte (esagerato!); a Bersani, che forse progetta di comprare un mazzo di grillini; a Berlusconi, che sogna il sorpasso come nel famoso film; a Monti che, sempre più ieratico, celebra la messa nel tempio bancario con corredo di cagnolini. Quest’ultimo, francamente, è il più comico della compagnia.

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