Trattativa Stato-mafia: “Noi sappiamo”. La risposta della società civile alla sentenza vergognosa della Corte Costituzionale

Roma. “Il ricorrente (la difesa di Giorgio Napolitano, ndr) non ha dimostrato quale sia la specifica norma di legge ordinaria, violando la quale la Procura di Palermo avrebbe menomato le attribuzioni costituzionali del Presidente.
E ciò è accaduto per il semplice fatto che tale norma non sussiste. Nella astratta e complessa fattispecie normativa applicabile alla specie manca infatti il ‘frammento’ relativo alla norma legislativa di ‘competenza’ concernente i contestati poteri del p.m.”.

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Pino Arlacchi: trattativa sì, trattativa no

In attesa che il gip designato Pier Giorgio Morosini si documenti sull’enorme mole di faldoni (120) che costituiscono l’ossatura della richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura di Palermo per il processo ormai noto come “la trattativa tra mafia e stato” mi permetto di suggerire alcune riflessioni in libertà.
Secondo la più recente ipotesi della Procura la trattativa sarebbe da datare subito dopo l’omicidio di Salvo Lima quando una volta resisi conto che Cosa Nostra faceva sul serio i politici nella lista nera di Riina corsero ai ripari.

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