Di Matteo: "Carriere fatte con i silenzi pochi vogliono la verità sulle stragi"

Consegnato al sostituto procuratore il premio “Criminologia.it”. “Lo dedico ai magistrati che ancora cercano la verità su quelle stragi che non sono state opera solo della mafia” “Non dobbiamo rimanere silenziosi davanti al tentativo di comprimere e annullare i poteri della magistratura, soprattutto del pubblico ministero, che rischia di essere trasformato in un burocrate soggetto alla volontà della politica o […]

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Marcelle Padovani: “Falcone sarebbe vicino alle posizioni di Fiandaca”

Palermo. Partiamo dalla cronaca. “Se Falcone era un magistrato solitario, oggi parecchi suoi colleghi pur dicendo di sentirsi isolati sono invece molto più vicini alla politica e ai mass media. Si sono lasciati prendere per mano dal protagonismo. E spesso hanno contribuito a costruire una autorappresentazione sacrificale del proprio lavoro diventando quello che mi son permessa di chiamare nuovi protagonisti dell’antimafia aiutati in questo dai media. Si sono orientati sulle teorie del complotto, dei retroscena e vorrei dire delle trame che probabilmente sono solo sulla carta”.

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Arlacchi e la mafia che non c'è più

Gentile dott. Arlacchi, le scrivo dopo aver letto quanto da lei scritto sulle pagine de L’Unità in data 29 maggio 2013 (“Perché non credo alla trattativa Stato-mafia”).
Dopo un’attenta riflessione, prima di entrare nel merito, sorgono spontanee alcune domande. Lei compie certe affermazioni perché non vuole capire, perché è rimasto fossilizzato al secolo scorso, o perché qualcuno le suggerisce di compiere certi interventi per creare confusione o peggio depistare nella ricerca della verità?

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