Borsellino Quater, Candura racconta il depistaggio

Tutte ebbe inizio i primi giorni del settembre 1992. Salvatore Candura, ladro d’auto, venne arrestato con Luciano e Roberto Valenti per rapina e violenza sessuale. Pochi giorni dopo l’arresto cominciò a parlare del furto della Fiat 126, utilizzata come autobomba per l’attentato di via D’Amelio, “commesso su incarico di Vincenzo Scarantino che gli aveva promesso un compenso di 500.000 lire” dando di fatto vita al colossale depistaggio sulla strage. U

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Spatuzza: “C'era lo Stato nel garage per preparare l'autobomba”

La voce di Spatuzza risuona nell’atrio della facoltà di giurisprudenza durante la conferenza “Paolo Borsellino: La mafia mi ucciderà ma saranno altri a volerlo”. Per la prima volta sono state fatte sentire le parole del collaboratore di giustizia di Brancaccio raccolte durante il processo Borsellino Quater quando ha parlato di un uomo a lui sconosciuto, presente nel giorno della preparazione dell’autobomba. “Non lo conoscevo. Ho un’immagine sfocata di quella persona di 50 anni circa

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I buchi neri della strage di Capaci e i mandanti esterni (che ci sono)

Il procuratore Lari ha detto in conferenza stampa che “E’ stato squarciato il velo che copriva i volti di alcuni personaggi” identificati come gli esecutori materiali della strage di Capaci. Sul commando che ha organizzato l’uccisione di Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e dei tre agenti della scorta è stata trovata finalmente tutta la verità grazie anche al contributo del pentito Gaspare Spatuzza, e per opera della procura di Caltanissetta coordinata dal procuratore Sergio Lari, al quale noi facciamo i complimenti e lo ringraziamo come cittadini, oltre che come cronisti.

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