Spatuzza: “Graviano disse che con Berlusconi e Dell'Utri c'avevamo il Paese nelle mani”

Pochi giorni prima del fallito attentato all’Olimpico, strage che avrebbe dovuto aver luogo il 22 gennaio 1994, Gaspare Spatuzza si trovava a Roma per incontrare “Madre natura”, Giuseppe Graviano, e mettere a punto gli ultimi preparativi prima della nuova “strage in continente”. Così come gli era stato anticipato, prima di muoversi c’era da attendere l’ordine del capomafia di Brancaccio. Ed è per questo che l’ex boss si recò, accompagnato da Antonino Scarano, anche lui condannato per le stragi del 1993.

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Spatuzza: 'Già nel 1997 dissi a Grasso e Vigna di fare attenzione a Milano2'

“Nel 1997, anni prima di cominciare a collaborare, durante un colloquio investigativo con l’allora procuratore nazionale antimafia Pierluigi Vigna e con Piero Grasso, dissi ‘fate attenzione a Milano 2′. Stavamo per salutarci e io mi sentivo di dire qualcosa anche se ancora non ero pentito. Ho cercato di dare indicazioni nello specifico”. E’ con questa rivelazione che si è conclusa la trasferta romana del processo trattativa Stato-mafia presso l’aula bunker di Rebibbia.

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Le rivelazioni di Spatuzza: nuovo arresto per la strage di via Palestro

E’ il superpentito Gaspare Spatuzza, che autoaccusandosi del recupero della 126 adoperata nella strage di via D’Amelio tranciò di netto le indagini depistatore a carico di falsi collaboratori di giustizia, a indicare in Filippo Marcello Tutino uno dei responsabili della strage di via Palestro a Milano il 27 luglio 1993. Marcello, attualmente in carcere, è fratello di Vittorio Tutino, che fece parte del gruppo scelto per la strage di via D’Amelio.

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