Soldi e sangue

di Giorgio Bongiovanni – 26 gennaio 2015 Agli albori della Repubblica la questione era in fondo abbastanza semplice. C’era bisogno di controllare il territorio, di orientare le masse incolte verso porti sicuri che avrebbero portato scampoli di benessere: c’era bisogno di voti. E la mafia garantiva tutti i servizi. Poi c’è stato bisogno di un po’ di spregiudicatezza, per piegare […]

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Lo Stato restituisce i soldi a Cosa nostra

Nel “decreto Imu” ritoccato dal governo Letta è previsto un rientro di liquidità pari 700 mila euro che dovrebbero arrivare da un condono contabile. E’ così che Francesco Corallo, figlio di Gaetano Corallo, una delle teste di ponte per gli investimenti della famiglia Santapaola (amico personale del boss Nitto (foto)) nei casinò del Nord Italia e condannato per questo negli anni ottanta, potrebbe risolvere le proprie pendenze dopo la condanna della sua società, la Atlantis/Bplus, leder nel settore delle slot machine in Italia, innanzi alla Corte dei Conti. Corallo è rientrato in Italia da Santo Domingo dopo una latitanza di 14 mesi (lo scorso 5 agosto si è consegnato all’autorità giudiziaria).

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Il suk della democrazia

Come hanno dimostrato per tempo i Radicali in Italia, la cascata di soldi pubblici che invade ogni parte e settore della politica, compresi i partiti o gruppi che non esistono più, produce corruzione prima ancora che si metta in azione il corrotto. Come dimostrano in modo esemplare le clamorose vicende ex Margherita e Lega Nord, o si affronta la questione in modo radicale

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