Vincenzo Scarantino: odissea di una “collaborazione”
Tra il mese di marzo e il mese di aprile del ’95 viene compilato un promemoria ad uso di Vincenzo Scarantino. Si tratta di tre fogli scritti a mano (non da Scarantino) con annotazioni, suggerimenti e note varie. E’ Rosalia Basile, la moglie del picciotto della Guadagna, a consegnarlo agli avvocati difensori. I legali lo produrranno poi in aula cercando di provocare uno scossone al processo in corso. Negli anni successivi sarà l’ispettore di polizia, Fabrizio Mattei, a dichiarare di essere l’autore degli appunti scritti per Scarantino esclusivamente nel ’94 in quanto lo stesso «aveva difficoltà a leggere i verbali».
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