Processo Mori-Obinu, al via la requisitoria del pm: “Nessuna ragione di Stato può giustificare la loro impunità”

Palermo. “Le imputazioni di favoreggiamento aggravato mosse agli odierni imputati, incrociano inevitabilmente, e ne costituiscono un segmento fondamentale, la più complessa storia dei rapporti tra lo Stato e la mafia nel cruciale ventennio degli anni ’80 e ’90. Quelle condotte solo in tale contesto più generale potranno essere adeguatamente valutate. Una storia, quella del rapporto tra lo Stato e la mafia, nella quale (al di là dell’apparenza, al di là della facile retorica, degli inutili e spesso falsi e strumentali proclami di una politica in realtà in larga parte vergognosamente insensibile, anche al sangue di tanti servitori dello Stato) una parte delle istituzioni, anche in nome di una ritenuta ma inconfessabile e pertanto mai dichiarata ‘ragione di Stato’, ha cercato ed ottenuto il dialogo con l’organizzazione mafiosa nel convincimento, rivelatosi del tutto sciagurato, che quel dialogo, quella mediazione fossero utili ad arginare le manifestazioni più violente dell’agire mafioso e come tali destabilizzanti l’ordine pubblico. Questo è un processo drammatico in cui lo Stato processa se stesso ”.

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Processo Mori – Obinu: le perizie della polizia scientifica e le carte di Don Vito

di Lorenzo Baldo – 21 giugno 2011 Palermo. Processo Mori – Obinu: le perizie della polizia scientifica e le carte di DonCon la richiesta di Giovanni Brusca di essere risentito dai magistrati in merito alla sua conoscenza del periodo nel quale Riina gli avrebbe parlato del “papello” e di Nicola Mancino come terminale della “trattativa” si è aperta l’udienza… …del […]

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