Sentenza vintage

Un giorno un vecchio giudice della Corte d’Assise di Torino aprì il processo a un imputato di omicidio con queste parole: “Fate entrare l’assassino”. Naturalmente la difesa lo ricusò all’istante e il processo ripartì davanti a un altro presidente. Purtroppo la Corte costituzionale non è ricusabile, anche perché non ne esiste un’altra che possa prenderne il posto.

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Saverio Lodato: Napolitano doveva attaccare il telefono

Non contro Giorgio Napolitano. «Il vero complotto in atto in questo momento è contro la magistratura palermitana». A sostenerlo è Saverio Lodato, che sulle vicende della mafia, sulle sue evoluzioni e metamorfosi ha scritto una ventina di saggi, l’ultimo dei quali Quarant’anni di mafia. Storia di una guerra infinita, uscito in primavera per Rizzoli, registra anche le novità emerse dall’indagine sulla trattativa tra cosche e Stato. Delle ricostruzioni delle telefonate tra Nicola Mancino e Giorgio Napolitano ha un giudizio netto: «Il giornalismo congetturale, che tenta di ricostruire il contenuto delle telefonate tra due soggetti, è un’aberrazione. E io non sono disposto a seguirlo». Detto ciò, «resta il fatto che i contenuti delle telefonate che si conoscono sono già sufficienti per dare un giudizio sull’intera vicenda».

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La supercazzola presidenziale

Ora che il Quirinale (o l’Avvocatura dello Stato) le ha notificato in edicola, sulle pagine di Repubblica, le accuse di cui deve rispondere dinanzi alla Consulta, la Procura di Palermo può finalmente difendersi. Sempreché trovi un avvocato disposto a difenderla, mettendosi contro la Presidenza della Repubblica, il 90% del Parlamento e il 95% dei media

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