Gli ultimi misteri di Moro

“Moro era abbronzato”. Secondo quanto riporta il frontespizio della relazione, il corpo dell’allora presidente della Democrazia Cristiana venne esaminato dai periti lo stesso giorno del ritrovamento, il 9 maggio 1978, alle ore 19. Il linguaggio è tecnico, freddo, medico. Viene descritta la posizione dell’onorevole Moro al momento del ritrovamento, catalogati i vestiti che indossava, descritti i fori di proiettile e le evidenze relative all’orario della morte: a tarda sera – in quel tragico 9 maggio – il corpo dell’onorevole Moro non è ancora rigido ed era “possibile una lieve mobilità delle articolazioni”

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Il coniglio dal cilindro

La sovraeccitazione quirinalizia, anche se a fin di bene, anche se ispirata e tesa alla pretesa di una costante e ripetuta salvezza della patria, anche se alimentata da nostalgiche letture del tempo che fu, alla lunga, stona. E’ una forma di straripamento verbale che sta diventando fastidiosa e controproducente. Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, sembra infatti muoversi come se di fronte a sé avesse ancora altri sette anni (autentica eternità, visti i tempi che corrono!) e non la manciata di ore e di giorni che lo separano ormai dallo scadere del mandato (tranne che Napolitano non abbia il segreto proponimento di riprovarci, ma lui, più volte, lo ha escluso).

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COSSIGA E L'ECCIDIO DI MORO

Tra pochi giorni ricorre l’anniversario della strage di via Fani e dell’assassinio dei carabinieri Oreste Leonardi e Domenico Ricci e dei poliziotti Giulio Rivera, Francesco Zizzi e Raffaele Iozzino. Quel giorno Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, fu rapito e tenuto prigioniero per 55 giorni in via Montalcini.

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