LA LEGGE ACERBO SI RIPETE, CON LA FARSA ITALICUM

Il 21 luglio 1923, dopo nove mesi di governo, Benito Mussolini ottiene dalla Camera il voto di fiducia sulla riforma elettorale, legge Acerbo, che superando il sistema proporzionale del 1919 ed introducendo un maggioritario che attribuisce 2/3 dei deputati alla lista di maggioranza relativa che superi il 25% dei voti espressi, sancisce il suicidio dell’assemblea rappresentativa e l’inizio della rapida fascistizzazione delle istituzioni

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Quando si dice nazisti ai nazisti

Per decisione della Rada, da giovedì 9 aprile l’Ucraina esalta come “eroico” il suo passato nazista. Non è la prima volta, ma questa volta lo fa in modo solenne, cioè “rifonda” lo stato ucraino mettendo fuori legge il partito comunista, dichiarando “criminale” ogni riferimento al comunismo, ai suoi fondatori e capi, alle parole, ai simboli del passato comunista, alle sue decisioni politiche.

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Responsabilità civile, una legge contro la giustizia

Al grido di “mai più casi Tortora”, “chi sbaglia paga” e “la giustizia sarà meno ingiusta” è stato varato un provvedimento che prima ancora di colpire i magistrati, intaccandone palesemente l’autonomia, colpisce il principio che la legge deve essere uguale per tutti, aprendo al rischio di una giustizia fortemente condizionata dalla capacità intimidatoria delle parti in causa.

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