Grasso nomina D'Alì: un imputato per mafia rappresenterà l'Italia a Bruxelles

Antonio D’Alì, senatore e membro del Pdl, è il nuovo rappresentante del Parlamento Italiano all’Apem di Bruxelles, l’Assemblea Parlamentare Euro Mediterranea che si è riunita questa mattina in seduta plenaria in seguito alle riunioni di commissione avvenute ieri. A confermare la nomina è stato il Presidente del Senato Pietro Grasso. La decisione dell’ex Procuratore nazionale antimafia è quantomeno discutibile, dato che D’Alì è imputato per concorso esterno in associazione mafiosa. Si tratta di una scelta da lui presa liberamente e in piena consapevolezza del curriculum vantato dal senatore. Infatti, nonostante il Senato informi che il potere decisionale del suo Presidente sia quasi nullo, l’ultima parola sulla nomina spetta proprio a Grasso.

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La ministra che dice bugie

Qualche ingenuo si aspettava forse una parola di solidarietà del governo al pm Nino Di Matteo finito nel mirino di Cosa Nostra. Chissà, magari, se non è chiedere troppo, anche un mezzo monito di Napolitano. O un paio di monosillabi del Csm e dell’Anm. Invece niente, silenzio di tomba. Anzi, peggio. La ministra della Giustizia Paola Severino ha parlato, ma per elogiare il Pg della Cassazione Gianfranco Ciani che ha appena promosso l’azione disciplinare contro Di Matteo.

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Il pm Domenico Gozzo: “Altro che Procura unita, Piero ci ha isolati”

Palermo. Grasso? “Mi è sembrato molto nervoso, è legittimo che voglia difendere la propria onorabilità e la propria storia professionale: ma da Formigli ha dato la sua versione dei fatti. Che è diversa da quella che io ho vissuto in quegli anni. A cominciare dalla insufficiente circolazione interna delle notizie: diffidava di alcuni di noi, e questo è un fatto abbastanza grave”. Il monologo tv di Piero Grasso non è piaciuto al procuratore aggiunto di Caltanissetta Domenico Gozzo, ex pm a Palermo negli anni in cui il presidente del Senato era capo della Procura.

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