Puglisi, il prete che voleva convertire i mafiosi

Simbolo di una Chiesa che vuole “interferire” con la società, fu ucciso nel ’93 Pubblichiamo la prefazione di don Ciotti al libro che ne ricorda la figura.
Roma. «Nel passato la Chiesa era considerata sacra e intoccabile. Ora invece Cosa Nostra sta attaccando anche la Chiesa perché si sta esprimendo contro la mafia. Gli uomini d’onore mandano messaggi chiari ai sacerdoti: non interferite».

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Il grido dei testimoni di giustizia e familiari di vittime di mafia all’Europa

Palermo.“Perché il silenzio sui testimoni di giustizia?”. La domanda resta sospesa nell’aula magna del palazzo di giustizia del capoluogo siciliano. Nel 1993 Giuseppe Carini era uno studente universitario di Brancaccio, frequentava l’Istituto di medicina legale di Palermo e padre Pino Puglisi sapendo che assisteva alle autopsie gli aveva chiesto “un favore”: “Giuseppe, quando toccherà a me, cerca di starmi vicino”.

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Il papa antimafia…ma non basta

Leggiamo sulle colonne dell’Espresso l’importante articolo, a firma di Lirio Abbate, sulla svolta unica della Chiesa Cattolica Apostolica Romana nei confronti della mafia nel quale vengono riportate le motivazioni scritte da Papa Ratzinger che hanno portato alla beatificazione di Padre Pino Puglisi, ucciso da Cosa nostra nel 1993.
Da credente e da cristiano non solo condivido ma mi emoziona che don Pino Puglisi venga santificato non solo da Dio, Padre Onnipotente, il quale certamente non ha bisogno di processi umani per giudicare le opere di un uomo.

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