Il papa antimafia…ma non basta

di Giorgio Bongiovanni – 7 settembre 2012

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Leggiamo sulle colonne dell’Espresso l’importante articolo, a firma di Lirio Abbate, sulla svolta unica della Chiesa Cattolica Apostolica Romana nei confronti della mafia nel quale vengono riportate le motivazioni scritte da Papa Ratzinger che hanno portato alla beatificazione di Padre Pino Puglisi, ucciso da Cosa nostra nel 1993.
Da credente e da cristiano non solo condivido ma mi emoziona che don Pino Puglisi venga santificato non solo da Dio, Padre Onnipotente, il quale certamente non ha bisogno di processi umani per giudicare le opere di un uomo. Ma mi emoziona anche il fatto che la Chiesa Cattolitca Apostolica Romana, in mezzo a tanti scandali, errori ed atti criminali possa ogni tanto compiere delle buone azioni.

Con tutto il rispetto di sua Santità Benedetto XVI, ed il merito per la beatificazione di don Pino Puglisi, le mozioni vigili della Chiesa contro la mafia non sono sufficienti per il semplice fatto che ci sono ancora dei buchi neri nel rapporto Vaticano-mafia. C’è da chiarire la posizione di Paul Marcinkus, oggi defunto, mai estradato malgrado ci fu un ordine di cattura della magistratura italiana per bancarotta fraudolenta e riciclaggio. Ci sono da chiarire le centinaia di migliaia di miliardi di lire riciclati da Cosa nostra attraverso Pippo Calò e Vito Ciancimino, tramite lo Ior Vaticano. Bisogna chiarire le circostanze del sequestro di Emanuela Orlandi, cittadina vaticana, il retroscena del tentato omicidio a Papa Giovanni Paolo II. Chiarire i rapporti della chiesa siciliana con la mafia ed i suoi latitanti. C’è da far luce sul caso Calvi, su quegli appelli all’allora Santo Padre (Giovanni Paolo II) per un intervento in merito allo scandalo del Banco Ambrosiano di cui la finanza vaticana era complice. Bisogna chiarire le cause della morte misteriosa e sospetta di Giovanni Paolo I. Ci sono da chiarire i rapporti tra la massoneria e Cosa nostra infiltrati in Vaticano, così come la posizione di Michele Sindona ed il suo rapporto con lo Ior e la Mafia. Cioè i crimini di Michele Sindona commessi con il Vaticano e la mafia. Ci sono da chiarire le oscure manovre della banca del Vaticano, recentemente accusata di riciclaggio del denaro sporco, e la ingiusta rimozione del suo presidente Gotti Tedeschi, il quale voleva far luce, e spero lo faccia con la magistratura, sui conti (in milioni di euro) cifrati che corrispondono probabilmente a personaggi mafiosi o corrotti. Ci sono da chiarire le complicità dei cardinali della Chiesa Cattolica che hanno collaborato con le dittature sanguinarie del Sudamerica che sono state colpevoli del genocidio di decine di migliaia di “desaparecidos”. C’è da chiarire ed iniziare ad ammettere i casi di centinaia, se non migliaia, di atti di pedofilia commessi da semplici preti fino ai vertici più alti del vaticano (vescovi e cardinali), italiani, europei e statunitensi. Infine c’è da chiarire la posizione della chiesa negli anni delle stragi del ’92-’93, se aveva saputo qualcosa in merito, se era a conoscenza della presenza di personaggi che orbitavano in Vaticano che avessero rapporti con i latitanti di mafia e la mai chiarita posizione del vescovo siciliano monsignor Cassisa che era in possesso del numero di cellulare di Leoluca Bagarella. Questo e molto altro ancora la chiesa cattolica e la sua espressione massima, Papa Ratzinger, e dei suoi successori dovrà chiarire nei confronti dei credenti Cattolici e dell’opinione pubblica mondiale. Solo dopo aver detto la verità, tutta la verità e soltanto la verità potremmo finalmente annunciare al mondo che la Chiesa Cattolica apostolica romana nella sua massima espressione è una Chiesa Antimafia. Ancora oggi no.

Fonte:Antimafiaduemila