Sicurezza al pm Di Matteo: lo Stato assegna l'elicottero

Su decisione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza si è deciso di alzare ulteriormente il livello di protezione per il pm Antonino Di Matteo, titolare dell’indagine sulla trattativa Stato-mafia e recentemente oggetto di una vera propria condanna a morte da parte del “Capo dei capi” Salvatore Riina. Così il magistrato, già sottoposto al massimo livello di scorta con la presenza dei militati del Gis, avrà a disposizione per i propri spostamenti un elicottero

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Il boss e le minacce

Ripetere per l’ennesima volta che viviamo in uno strano paese è ancora troppo poco. Una sorta di grande eufemismo adatto a orecchie timorose e disabituate all’asprezza del nostro presente e a quello che vediamo ogni giorno intorno agli ultimi arresti di mafiosi (come l’imprenditore calabrese Pasquale Capano, ma residente a Roma, che ha lasciato scritto nel suo computer sequestrato dagli inquirenti durante il suo arresto che “la ‘ndrangheta, in cui è stato iniziato con regolare cerimonia segreta, è una scelta di vita, non solo un’opportunità di affari”)

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In ricordo di Giuseppe Fava

Non ebbi modo di conoscere Giuseppe Fava. Ma il suo libro, “I Siciliani”, rappresentò per me, che iniziavo a intraprendere l’attività giornalistica, un testo guida che lessi e rilessi più volte, affascinato dalla capacità di una denuncia sociale e politica che andava di pari passo con l’alto profilo letterario presente in ogni pagina. Quel libro, andrebbe riletto. Non si era ancora scatenata l’escalation di sangue, l’aggressione agli uomini simbolo (magistrati, poliziotti, carabinieri, giornalisti, uomini politici e imprenditori), che per la prima volta, dopo oltre un secolo, rompevano con omertà e convivenza.

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