“Il senatore è a disposizione dell’associazione mafiosa”

Giovedì 19 settembre ore 10 Palazzo di Giustizia di Palermo. Davanti al giudice Francolini è prevista la replica dei pm Guido e Tarondo, l’eventuale nuovo intervento delle difese, avvocati Bosco e Pellegrino e forse anche le dichiarazioni spontanee dell’imputato, il senatore berlusconiano e noto barone-banchiere trapanese Tonino D’Alì (foto), dopo di che ci sarà solo da attendere la sentenza. Sarà il giorno dell’ultimo atto di un processo che doveva essere breve, veloce e invece si è prolungato dall’ottobre 2011, dalla data di richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla Procura antimafia di Palermo, ad oggi.

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Grasso nomina D'Alì: un imputato per mafia rappresenterà l'Italia a Bruxelles

Antonio D’Alì, senatore e membro del Pdl, è il nuovo rappresentante del Parlamento Italiano all’Apem di Bruxelles, l’Assemblea Parlamentare Euro Mediterranea che si è riunita questa mattina in seduta plenaria in seguito alle riunioni di commissione avvenute ieri. A confermare la nomina è stato il Presidente del Senato Pietro Grasso. La decisione dell’ex Procuratore nazionale antimafia è quantomeno discutibile, dato che D’Alì è imputato per concorso esterno in associazione mafiosa. Si tratta di una scelta da lui presa liberamente e in piena consapevolezza del curriculum vantato dal senatore. Infatti, nonostante il Senato informi che il potere decisionale del suo Presidente sia quasi nullo, l’ultima parola sulla nomina spetta proprio a Grasso.

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Il senatore deve essere processato: la Procura antimafia accusa D'Ali'

Il suo nome è stata una costante nelle indagini antimafia più recenti. La cosidetta mafia borghese, quella che ha “comandato” su Trapani e la provincia è finita sempre col girare attorno alla sua persona. Lui da ultimo è uscito dal silenzio protestando perché continuamente il suo nome viene accomunato a “malefatte” e “complotti”. Adesso però per il senatore Antonio D’Alì, “patron” berlusconiano a Trapani (sindaco del capoluogo Fazio permettendo perché rotta l’antica alleanza tra i due non c’è per niente pace) si prospetta l’ingresso da indagato nell’aula del giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Palermo

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