Papa Francesco e la lotta alla mafia


In Italia le mafie, in particolare Cosa nostra, ‘Ndrangheta e Camorra, esistono da quasi 200 anni, la Chiesa Cattolica invece da oltre 2000.

Questo giornale, che ha fatto della lotta alla mafia una scelta di vita, è convinto del valore universale dell’antimafia. Pertanto, sebbene lo scrivente sia credente e segua un percorso spirituale fortemente cristiano, la testata ANTIMAFIADuemila, che, da 15 anni, ha l’onore di ospitare editorialisti e cronisti esperti di mafia, prima con l’edizione cartacea poi con la rivista e il quotidiano on line, si è imposta la regola della laicità.

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Il pentito Galatolo: volevamo uccidere anche il pm Padova

Nella lista nera di Cosa nostra non c’era solo il pm Nino Di Matteo, ma anche un altro magistrato che i boss erano intenzionati ad eliminare. La collaborazione di Vito Galatolo, scrive Repubblica, prosegue davanti agli inquirenti di Palermo e Caltanissetta e svela nuovi dettagli sui piani della mafia palermitana. L’altro obiettivo da colpire era Pierangelo Padova: la famiglia dell’Acquasanta era intenzionata a pianificarne l’omicidio, poi il progetto era stato messo da parte. Padova è il pubblico ministero che insieme a Dario Scaletta rappresenta l’accusa al processo contro i Galatolo.

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I tre mondi di Carminati

L’altro ieri sera, ascoltando la tv, mi pareva di essere di fronte a una cattedra universitaria. Si spiegava una lezione incomprensibile per i comuni mortali, il cui linguaggio non aveva nulla di scolastico, ma sapeva di un mondo presentatosi in un momento davanti a noi, come una sorpresa, una scoperta, in un film di fantascienza. Una lezione non molto innovativa, però, perché, a ripensarci un attimo, già dagli anni Quaranta del secolo passato, dopo la sua legittimazione al potere da parte degli Usa (1943) la mafia partì all’assalto dell’intera penisola, non escludendo nessun territorio, ma puntando dritta al cuore dello Stato.

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