"Una rete per agevolare la latitanza di Dell’Utri"

Roma. Sapeva. Nulla a che vedere con il «non poteva non sapere». Silvio Berlusconi sapeva che l’ex parlamentare reggino Amedeo Matacena, condannato per mafia, dagli Emirati Arabi stava per trasferirsi a Beirut. E, naturalmente, era anche consapevole che il suo collaboratore di sempre, Marcello Dell’Utri, voleva entrare in clandestinità, si fa per dire, anche lui a Beirut, condannato in via definitiva per i suoi rapporti con Cosa nostra.

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Il Bel Paese allo sfascio: dalle “meretrici” di Berlusconi alle ipocrisie del Csm


l Bel Paese “sole, pizza e mandolino” di poeti e navigatori, farà ancora parlare di sé all’estero dopo l’assoluzione di Silvio Berlusconi dai reati di prostituzione minorile e concussione per costrizione sul caso Ruby. Secondo la Cassazione infatti non è sufficientemente provato che Berlusconi fosse consapevole della minore età di Ruby, nonostante alcune intercettazioni dimostrerebbero l’esatto contrario

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Il coraggio di dire la verità

Quando si parla di legalità e giustizia la retorica e il politichese sono solo degli inutili addobbi che distolgono l’attenzione dal reale punto d’interesse.
Tanto più se il pubblico è formato da giovani studenti come nell’incontro ‘Gli strumenti contro la criminalità organizzata’ tenutosi questo 26 gennaio presso l’Università statale di Milano a cui hanno partecipato il sostituto procuratore Nino Di Matteo, il procuratore aggiunto di Palermo Bernardo Petralia, il giornalista Lirio Abbate e il giurista Bruno Giordano.

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