“Tengo famiglia”, una parentopoli dilagante

Dopo il triplo salto carpiato telefonico realizzato dall’onorevole Manuela Repetti, compagna del ministro della Cultura Sandro Bondi, nel tentativo di spacciare al Fatto Quotidiano come cosa buona e giusta l’assunzione del figlio Fabrizio Indaco presso il ministero diretto dal proprio compagno, bisogna aggiornare la lista delle categorie familiari proficue. È la volta dunque di “patrignopoli”. Sandro Bondi, patrigno in pectore di Fabrizio Indaco non può non sapere che il figlio della compagna lavora alla direzione generale del cinema.

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”Dalla mafia mi guardo io, dallo Stato mi guardi Dio!”

Traditori. Non mi viene in mente nessun altro termine per indicare questi presunti uomini dello Stato che spuntano vergognosamente, dopo 17 anni, a riferire retroscena terribili e cruciali del biennio stragista. Sono traditori, della patria e della Costituzione e hanno costruito carriere e ricchezze sul sangue dei martiri, come Falcone e Borsellino e degli innocenti come le vittime delle stragi di Firenze e Milano.

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