Bentivoglio, storia di un commerciante antimafia

La ‘ndrangheta ha tentato di ucciderlo poco più di un mese fa, ma l’imprenditore di Reggio Calabria Tiberio Bentivoglio rifarebbe tutto. Ha denunciato i mafiosi che volevano chiedergli il pizzo e gli hanno incendiato la sanitaria che gestisce assieme alla moglie. Voleva costituire un’associazione di volontariato e dalle intercettazioni telefoniche è emerso che il boss Santo Crucitti non era d’accordo. Ha testimoniato in aula durante il processo “Pietrastorta” che si è concluso il 9 febbraio 2010 con la condanna per associazione mafiosa dei suoi aguzzini i quali, però, sono stati assolti dall’estorsione nei suoi confronti.

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“Borsellino fermato anche perche’ indagava su Dell’Utri?”

Stiamo ancora cercando riscontri ma secondo noi Paolo Borsellino stava indagando su Marcello Dell’Utri. Anche per questo motivo c’è stata quell’accelerazione sulla sua morte. Ma di questo parleremo nel prossimo libro che stiamo già scrivendo”. Con questa rivelazione Giorgio Bongiovanni, direttore di ANTIMAFIADuemila e coautore con Lorenzo Baldo del libro “Gli ultimi giorni di Paolo Borsellino” (Aliberti Editore), ha concluso la conferenza di presentazione che si è tenuta presso l’Aula Magna della Falcoltà di Giurisprudenza di Palermo. Una manifestazione intensa ed emozionante a cui hanno partecipato come relatori, oltre agli autori, i fratelli del giudice Salvatore e Rita Borsellino, i giudici Antonio Ingroia e Antonino Di Matteo, e il giornalista Umberto Lucentini.

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