Trattativa Stato-mafia, Leonardo Messina: “Borsellino mi disse che era arrivata la sua ora”

Palermo. “La mia crisi è anche di tipo morale nonostante già mio nonno e molti parenti fossero uomini d’onore non mi riconosco più nell’organizzazione e quando ho sentito in televisione la vedova dell’agente di scorta, Vito Schifani, parlare e pregare gli uomini della mafia, le sue parole mi hanno colpito come macigni e ho deciso di uscire da questa organizzazione nell’unico modo che è possibile, cioè collaborando con la giustizia”. Era il 30 giugno 1992 quando Leonardo Messina rilasciava queste dichiarazioni ai pm di Palermo che lo stavano interrogando

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Processo trattativa Stato-mafia, udienza del 5 Dicembre '13

Palermo. “Borsellino mi disse: a noi serve solo la verita’, non le congetture o i pensieri. E cosi’ ho iniziato a collaborare parlando per ore mentre lui mi stava ad ascoltare”. Cosi’ il pentito Leonardo Messina, rispondendo alle domande del pm Nino Di Matteo, al processo per la trattativa Stato-mafia. Messina – che ha inizia ufficialmente a collaborare a partire dal 26 giugno 1992- ha detto che gia’ da tempo all’epoca subiva un profondo travaglio interiore:

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