Trattativa: il pentito Di Matteo si scaglia contro i killer di suo figlio, Brusca e Bagarella

“Questo bambino, mio figlio, lo devi pagare fino all’ultimo giorno. Hai capito?”. A parlare è il collaboratore di giustizia Mario Santo Di Matteo, ascoltato quest’oggi innanzi alla Corte d’Assise di Palermo nell’ambito del processo Trattativa, rivolgendosi ad uno degli imputati, Giovanni Brusca, già condannato come mandante dell’omicidio del figlio Giuseppe, rapito nel novembre 1993 e sciolto nell’acido l’11 gennaio 1996 su ordine di Giovanni Brusca, per tentare di fermare la collaborazione del pentito con la giustizia. E poi, tra i richiami del presidente Montalto, ha aggiunto: “Bagarella, che cosa hai fatto? Bagarella, questo bambino anche tu lo devi pagare.

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L'asse Palermo-Messina-Reggio Calabria

E’ lo scenario suggestivo dell’antico monastero di San Placido, ormai parte di Palazzo Platamone, ad ospitare l’incontro “Giustizia, riforme e antimafia”, organizzato dall’associazione “Addiopizzo” a Catania. A parlarne sono relatori di grande spessore come Nino Di Matteo, sostituto procuratore di Palermo, Sebastiano Ardita, procuratore aggiunto di Messina e Nicola Gratteri, procuratore aggiunto di Reggio Calabria

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La mafia al nord che nessuno voleva vedere

La ‘Ndrangheta comanda al nord. È una sentenza storica questa della Cassazione che conferma le condanne e tutto l’impianto accusatorio del processo Infinito. Quando ne parlai, in prima serata tv, nel novembre del 2010, su Raitre, le mie accuse generarono una reazione incredibile. Raccontare come la ‘ndrangheta comandasse nel nord Italia sembrò un’accusa insopportabile: ancor più, svelare che la criminalità interloquiva con tutti i poteri politici. Una bestemmia, per di più pronunciata all’ora di cena in tv, nella casa di ogni italiano.

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