”Under the Rubble”: il nuovo e straziante singolo di Roger Waters per Gaza

Roger Waters torna a far sentire la sua voce.
Si chiama ‘Under The Rubble’ (sotto le macerie). Nel video postato da Roger Waters, lo storico co-fondatore dei Pink Floyd, mentre registra il pezzo c’è anche una kefiah – simbolo palestinese – drappeggiata sullo schermo.
In questa breve anteprima, priva di qualsiasi elaborazione e da considerarsi più una demo che altro, emerge una canzone caratterizzata da un’enorme potenza espressiva e intensità artistica. Tali elementi sono concentrati in soli 100 secondi di poche note al pianoforte e una voce che, pur nella sua tremolante imperfezione, riesce a trasmettere la drammaticità di una storia raccontata in pochi versi. La voce, quasi lamentosa, funge da tramite per esprimere il terrore di un bambino intrappolato sotto le macerie, il quale supplica dapprima il padre e successivamente la madre.
Attraverso la voce commovente e struggente di Waters, il pathos di questi versi, provenienti dal cuore delle rovine, raggiunge proporzioni straordinarie. La vivida rappresentazione descritta in queste liriche offre uno scorcio accecante del terrore vissuto tra la sottile linea che separa la vita e la morte: il protagonista chiama il padre e la madre, constata la perdita del genitore paterno, e conclude il suo percorso vitale con un’invocazione finale che svanisce: “Mamma”.
Waters ha subito ripercussioni per via delle sue posizioni contro il massacro dell’esercizio israeliano contro la popolazione civile di Gaza: durante il suo ultimo tour musicale in Sud America gli sono state cancellate delle camere dove avrebbe dovuto alloggiare e alcuni lo hanno accusato di essere antisemita.
Lo storico musicista è uno dei volti di BDS (Boycott, Divestment and Sanctions), l’organizzazione non profit filopalestinese impegnata a boicottare brand associati, in qualsiasi modo, allo Stato di Israele. L’attivismo di Waters è iniziato nel 2006 quando, in occasione di una tappa prevista a Tel Aviv, ha visitato il muro di separazione al confine con la Cisgiordania. “Il muro è una costruzione spaventosa. È pattugliato da giovani soldati israeliani che mi hanno minacciato, un innocuo visitatore da un altro mondo, con sprezzante aggressività”, dichiarò all’epoca durante la live a Neve Shalom, finendo per invocare la fine “dell’apartheid” contro i palestinesi.

Ecco il testo con traduzione:

“Papa, I want to go home now,

papa please take me home,

mama please tell me I’m dreaming,

and ill wake up somewhere and I won’t be alone,

mama its dark here,

dad has stopped breathing,

mama

mama”.

“Papà, voglio andare a casa adesso,

papà, per favore portami a casa,

mamma, per favore dimmi che sto sognando,

e mi sveglierò da qualche parte e non sarò solo,

mamma, è buio qui,

papà ha smesso di respirare,

mamma, mamma”.

fonte: antimafiaduemila.com