Stragi ’93, Di Matteo ai pm: Giletti mi disse dell’incontro con Cairo e Berlusconi

Jamil El Sadi 06 Settembre 2023

Il magistrato in un verbale alla procura di Firenze conferma la versione dell’ex giornalista di La7

Ai pm fiorentini il sostituto procuratore nazionale antimafia Nino Di Matteo conferma la versione di Massimo Giletti secondo cui Urbano Cairo avrebbe chiesto al conduttore di “Non è l’Arena” di incontrare l’ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Lo si apprende da un verbale emerso ieri nel corso dell’udienza al Tribunale del Riesame di Firenze dedicata all’appello dei pm contro il rigetto del Gip della richiesta di arresto per Salvatore Baiardo, l’ex gelataio di Omegna di origini siciliane che all’inizio degli anni Novanta gestì la latitanza dei fratelli stragisti Giuseppe e Filippo Graviano. I pm hanno chiesto di depositare il verbale della testimonianza salvo poi ritirarla dopo che il tribunale ha fatto presente la necessità di un rinvio.
Di Matteo ha raccontato ai pm di Firenze di aver incontrato Massimo Giletti all’inizio di marzo del 2023, un mese prima che Urbano Cairo cancellasse la sua trasmissione su La7. Giletti disse a Nino Di Matteo che aveva timore di essere seguito. E successivamente gli rivelò che Cairo gli avrebbe proposto un incontro con Berlusconi, ma confidandogli (sempre a Di Matteo) di non volerlo incontrare. Per questo motivo, lo scorso 27 luglio, il magistrato palermitano è stato ascoltato come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta su Marcello Dell’Utri e su Silvio Berlusconi (deceduto il 12 giugno), per l’ipotesi – già più volte archiviata – di concorso in strage per gli attentati del 1993 a Roma, Milano e Firenze.
Baiardo, invece, è indagato dalla Dda fiorentina per calunnia ai danni del sindaco di Cerasa Giancarlo Ricca e del giornalista Massimo Giletti per averlo accusato di aver reso false dichiarazioni ai pm riguardo all’esistenza di una foto che ritrarrebbe Silvio Berlusconi in compagnia del boss stragista Giuseppe Graviano e del generale dei Carabinieri (passato anche dai Servizi segreti) Francesco Delfino.
All’ambasciatore dei Graviano la procura fiorentina contesta anche il favoreggiamento nei confronti dell’ex Cavaliere e di Marcello Dell’Utri, suo braccio destro nonché cofondatore del partito Forza Italia. In seguito all’udienza, è anche emerso che la Dda di Firenze ha indagato Salvatore Baiardo per il reato di false dichiarazioni al pm: ai magistrati fiorentini avrebbe detto che il 19 luglio 1992, giorno della strage di via d’Amelio a Palermo, Giuseppe Graviano era con lui e che era stato fermato da un appartenente alle forze di polizia. Una ricostruzione smentita dalle indagini degli inquirenti.
La procura del capoluogo toscano gli avrebbe infine contestato anche la diffusione di notizie coperte da segreto per aver riferito dell’interrogatorio avuto il 27 marzo scorso con i pm fiorentini. Ieri mattina la procura ha depositato al riesame altra documentazione a sostengo della richiesta di arresto. E i giudici si sono riservati sulla decisione, attesa entro trenta giorni. Nel frattempo, le indagini proseguono.

Foto © Paolo Bassani

fonte: antimafiaduemila.com