Due terzi degli italiani temono di subire un alluvione

Anbi: «L’alluvione in Emilia Romagna è stata non solo un dramma per quelle comunità, ma uno choc per la percezione delle problematiche idrogeologiche lungo la Penisola»

Un nuovo sondaggio condotto da Emg, i cui risultati sono stati diffusi oggi dall’Anbi, mostra che il 66% degli italiani teme di subire un alluvione (dato che sale al 75% nel sud Italia) e l’82% degli intervistati pensa che non si stia facendo abbastanza contro il rischio idrogeologico.

«L’alluvione in Emilia Romagna è stata non solo un dramma per quelle comunità – commenta il dg dell’associazione che riunisce i Consorzi di bonifica a livello nazionale, Massimo Gargano –  ma uno choc per la percezione delle problematiche idrogeologiche lungo la Penisola; ciò nonostante, non possiamo che ribadire  la nostra preoccupazione per l’avvicinarsi dell’autunno su territori dall’equilibrio  idraulico complesso e fortemente indebolito dagli eventi dello scorso maggio».

Le rilevazioni Anbi sul territorio evidenziano infatti, grazie ad un sistema di sensori in oltre 130 punti di campionamento, una marcata differenza fra la parte occidentale del territorio dove complessivamente si riscontrano quote medie di falda inferiori a quelle storiche e le zone orientali (essenzialmente in Romagna), dove invece perdurano livelli medi più elevati.

A livello nazionale, invece, le preoccupazioni dei cittadini raccolte nel sondaggio Emg appaiono più che giustificate. I dati messi in fila dall’Ispra documentano infatti che quasi il 94% dei Comuni italiani è a rischio frane, alluvioni ed erosione costiera, con quasi 7 milioni gli abitanti residenti in aree a rischio alluvione.

Per contribuire ad affrontare questa realtà il presidente di Anbi, Francesco  Vincenzi, ricorda come dal 2017 i Consorzi di bonifica «abbiano redatto e messo a disposizione il Piano di efficientamento della rete idraulica del Paese, che consta di 858 progetti per lo più definitivi ed esecutivi, capaci di attivare oltre 21.000 posti di lavoro, grazie ad un investimento di circa 4 miliardi e 340 milioni di euro».

fonte: greenreport.it