Reti del futuro: al via il progetto Enea da 3,6 milioni di euro

Interconnettere utenti finali con impianti per la produzione di energia, sistemi di accumulo, micro e nanogrid

Smart Energy Microgrid  è la rete sperimentale che ENEA realizzerà al Centro ricerche di Portici (Napoli), nell’ambito del progetto Multivector Integrated Smart Systems and Intelligent microgrids for accelerating the energy transitiON (MISSION, finanziato con 3,6 milioni di euro dal programma Mission Innovation.  All’ENEA spiegano che «L’obiettivo è di interconnettere utenti finali con impianti per la produzione di energia, sistemi di accumulo, micro e nanogrid in un innovativo sistema multienergetico integrato e digitalizzato, dotato di sensoristica pervasiva (IoT) e intelligenza artificiale (AI) per accrescere resilienza e affidabilità delle infrastrutture energetiche del futuro. Ciò permetterà anche di sperimentare i benefici derivanti da una gestione integrata di elettricità e calore, con soluzioni orientate a incrementare la quota di energia da fonti rinnovabili sui consumi finali».

Giorgio Graditi, direttore del Dipartimento ENEA di tecnologie energetiche e fonti rinnovabili e responsabile dell’accordo di rogramma con il ministero della Transizione Ecologica (MiTE), sottolinea che «Il progetto MISSION si inserisce nell’ambito dell’Accordo di Programma da 35,8 milioni di euro, sottoscritto tra ENEA e MiTE, che prevede un Piano operativo delle attività di ricerca e sperimentazione su smart grid, idrogeno e materiali avanzati per l’energia, con il coinvolgimento anche di Cnr, RSE e Istituto Italiano di Tecnologia».

Il dimostratore di ENEA sarà realizzato con un approccio modulare, che prevede sottoreti smart di taglia nano e micro – monitorate e supervisionate con sensoristica e sistemi di controllo avanzato – in grado di operare in maniera indipendente o interconnessa.

Maria Valenti, responsabile del Laboratorio ENEA di Smart grid e reti energetiche, evidenzia che «Il dimostratore sarà un prototipo di sistema multienergetico avanzato che consentirà il coordinamento “intelligente” dei vettori energetici e delle diverse fonti di produzione di energia rinnovabile e convenzionale, in funzione della domanda e delle previsioni di generazione. Questo consentirà di superare le ‘limitazioni’ che caratterizzano ciascuna fonte e di ottimizzare il funzionamento e l’esercizio della microrete energetica».

Smart Energy Management Platform (SEMP), il sistema di gestione e controllo avanzat sviluppato in collaborazione con il Cnr, regolerà i principali parametri di funzionamento delle risorse energetiche integrate, consentendo sia il funzionamento ottimale delle microreti sia la storicizzazione e la categorizzazione dei dati e delle informazioni. La Valenti. Aggiunge: «L’obiettivo è quello di sviluppare soluzioni tecnologiche e di sistema che consentano nuove forme di partecipazione al mercato dell’energia, promuovendo il ruolo attivo dell’utente e ottimizzando l’utilizzo degli impianti di generazione distribuita di energia».

Per simulare il complesso sistema di interazioni tra domanda e offerta di energia, la sperimentazione riguarderà quattro edifici del Centro Ricerche ENEA di Portici, che possono rappresentare vari aspetti della realtà urbana, perché ospitano uffici e una mensa; uno di questi edifici è particolarmente energivoro perché ospita il supercalcolatore CRESCO, uno dei 500 supercomputer più potenti al mondo che assorbe complessivamente il 47% dell’energia elettrica consumata nell’intero polo di ricerca.

La Valenti conclude: «La creazione di una piattaforma a disposizione dell’industria nazionale per testare e validare soluzioni tecnologiche e di sistema avanzate nel campo delle smart grid è in linea con il PNRR che punta ad accrescere sicurezza, affidabilità e flessibilità del sistema energetico nazionale per aumentare la quantità di energia da fonti rinnovabili in vista di una maggiore elettrificazione dei consumi».

fonte: greenreport.it