Tonga, l’80% della popolazione è stata colpita dall’eruzione del vulcano e dallo tsunami

Riaperto l’aeroporto, arrivano i primi aerei con i soccorsi, ma alcune isole sono state completamente distrutte

Secondo l’United Nations Office for the Coordination of Humanitarian Affairs (OCHA) a Tonga, in seguito all’esplosione del vulcano sottomarino e al susseguente tsumami, «Circa 84.000 persone, più dell’80% della popolazione, sono state colpite dal disastro, con tre morti accertati fino ad oggi. Sono stati segnalati anche feriti. Il governo di Tonga ha dichiarato lo stato di emergenza fino al 13 febbraio».

Circa il 60-70% delle famiglie che allevano bestiame ha visto i loro animali morire, i pascoli sono ricoperti di cenere e l’acqua è contaminata. Anche la pesca che opera nelle oltre 170 isole che compongono l’arcipelago è stata colpita in modo significativo e il governo ha sconsigliato di pescare a causa della contaminazione in corso o di consumare pesce.

Il National Emergency Management Office (NEMO) di Tonga sta valutando i danni iniziali su Tongatapu e sulle isole del gruppo Ha’apai, Finora, 5 comunità a Tongatapu sono state identificate come vittime di significativi danni alle famiglie nelle zone costiere. Circa 31 case sono state completamente danneggiate, 72 gravemente, 46 moderatamente e 23 hanno subito danni lievi.

L’Onu è particolarmente preoccupata per le isole di Mango, Fonoifua e Nomuka che, sebbene scarsamente popolate,  sono state gravemente colpite: su Mango tutte le case risultano distrutte, a Fonoifua  sono rimaste in piedi solo due abitazioni, a Nomuka i danni sono ingentissimi. Dalle tre isole è in corso l’evacuazione di tutta la popolazione.

I voli di controllo effettuati da aerei neozelandesi e australiani hanno mostrato che fino a 100 case sono gravemente danneggiate sull’isola principale di Tongatapu e circa 50 su ‘Eua.

Il coordinamento umanitario dell’Onu sottolinea che «I bisogni umanitari più urgenti sono acqua potabile, cibo e prodotti non alimentari. Secondo le autorità tongane, l’approvvigionamento idrico è stato particolarmente colpito dalla cenere vulcanica. Sussistono ancora serie preoccupazioni sull’accesso all’acqua potabile e sulla qualità delle acque sotterranee», Anche se l‘approvvigionamento idrico della capitale è sicuro da bere, la maggior parte delle persone per ora fa affidamento sull’acqua in bottiglia. Le autorità hanno sconsigliato ai residenti di bere acqua piovana, fino a quando non saranno disponibili ulteriori informazioni».

Un altro grosso problema per il futuro è il monitoraggio del rischio di malattie infettive. Per quanto riguarda la sanità pubblica, l’ospedale e la farmacia nazionale della capitale sono integri e perfettamente funzionanti. Ci sono alcune segnalazioni di danni ad alcuni centri sanitari a Tongatapu, ‘Eua e Ha’apai.

Ci sono anche segnalazioni di una carenza di carburante, ma i rifornimenti di benzina stanno arrivando regolarmente, anche grazie a un ulteriore sostegno del governo australiano.

Sono terminati i lavori di bonifica dell’aeroporto internazionale di Fua’amotu che ora è nuovamente operativo. I Oggi sono arrivati ​​voli di soccorso dalla Nuova Zelanda e dall’Australia ed è partito un volo interno per Ha’apai, a conferma che anche quell’aeroporto è operativo.

Nell’isola principale di Tongatapu, dove sorge la capitale Nuku’alofa, è stato ripristinato il 90% dell’energia elettrica.

Per quanto riguarda la risposta umanitaria, le autorità tongane stanno conducendo operazioni di ricerca e soccorso e hanno schierato due navi coon a bordo team sanitari e  acqua, cibo e tende nel gruppo di isole Ha’apai, dove si trovano Mango, Fonoifua e Nomuka.

Le attività di soccorso stanno aumentando, ma l’OCHA avverte che «E’ difficile raggiungere aree remote per valutare i bisogni delle persone e fornire assistenza, e ci sono sfide logistiche con la spedizione di aiuti internazionali via aerea o via mare. Inoltre, il paese ha rigidi protocolli Covi che devono essere rispettati».

L’OCHA evidenzia che «Il ripristino dei servizi di comunicazione, anche per le chiamate internazionali e Internet, è una priorità urgente. Le telefonate nazionali sono attualmente operative solo all’interno di Tongatapu e ‘Eua».

Una nave è in viaggio per riparare il cavo di comunicazione sottomarino gravemente danneggiato – l’unico collegamento fisso di Tonga con il mondo esterno – ma il completamento dei lavori potrebbe richiedere diverse settimane. La comunicazione con le isole esterne rimane molto limitata.

Attraverso il suo Cluster delle telecomunicazioni di emergenza, il World Food Programme (WFP) sta aiutando il processo di ristabilimento delle comunicazioni, in particolare dei servizi telefonici e Internet.  E il WFP sta anche supportando i cluster di sicurezza alimentare e logistica, lavorando per valutare i bisogni, le priorità e altri aspetti logistici della risposta umanitaria. Inoltre l’agenzia Onu ha  anche attivato la sua  campagna Donate Responsibly  per aumentare la consapevolezza su come le persone possono donare in modo responsabile.

La Tongan Red Cross Society e altri partner locali stanno distribuendo acqua, razioni di cibo, ripari e kit da cucina. L’Unicef ha imbarcato acqua e altri rifornimenti sulla Royal Navy Ship, the HMAS Adelaide australiana, che è partita oggi per Tonga. Il Giappone ha annunciato una finanziamento di emergenza di oltre 1 milione di dollari e prevede di inviare forniture e attrezzature di soccorso. Due navi neozelandesi cariche di rifornimenti di soccorso sono attese a Tonga nei prossimi giorni. La Cina ha annunciato che la Red Cross Society of China  fornirà 100.000 dollari in contanti come assistenza umanitaria di emergenza.  E le Figi hanno allertato 50 ingegneri militari che sono pronti a fornire assistenza nei soccorsi in caso di richiesta del governo tongano.

fonte. greenreport.it