Legambiente boccia la legge di Bilancio 2021: «Non ci siamo». E avanza 10 proposte

Per il Cigno verde servono «misure che mettano davvero al centro la fiscalità ambientale. Il 2020 è stato l’anno dei bonus, il 2021 dovrà essere l’anno delle riforme». Un esempio? Ridurre l’Iva su prodotti da riciclo

di
Luca Aterini

Se il ministro dell’Ambiente Sergio Costa guarda con entusiasmo alla legge di Bilancio 2021 in dirittura d’arrivo, da Legambiente il giudizio è assai più caustico: «Non ci siamo». Più che un problema di risorse stanziate – alla transizione ecologica si stima verranno destinati circa 5 miliardi di euro su 38, che non sono pochi ma si fermano comunque al 13% del totale – le criticità sollevate dall’associazione ambientalista riguardano direttamente la logica di fondo.

«Se il 2020, funestato dalla pandemia, è stato l’anno dei bonus, compresi quelli ambientali, il 2021 – spiega il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani – dovrà essere l’anno delle riforme per accelerare la transizione ecologica e rilanciare il Paese con scelte e decisioni da prendere ora, senza perdere altro tempo, a partire dalla legge di bilancio che deve essere modificata e migliorata. Servono investimenti green ambiziosi non più rimandabili: riteniamo incomprensibile il rinvio dell’entrata in vigore della plastic tax e quello relativo l’avvio del percorso per cancellare l’avvio alle fonti fossili.  Senza dimenticare che in questa manovra finanziaria occorre individuare gli interventi che saranno al centro della proposta italiana sul piano nazionale ripresa e resilienza, cominciare a finanziarli e mandarli a regime con le risorse europee».

Il Cigno verde lancia dunque un appello al Parlamento, chiedendo di migliorare e modificare la manovra finanziaria che ai primi di dicembre approderà in Aula: per la settimana in cui è possibile presentare gli emendamenti, Legambiente ha inviato oggi ai parlamentari le sue proposte, racchiuse in 10 punti chiave, per migliorare la legge di Bilancio 2021.

«In un momento di crisi come quello che l’Italia sta vivendo, segnato dall’emergenza sanitaria e economica, si è intervenuti con contributi e esenzioni, rinvii fiscali, bonus. Ma è una strada insufficiente – sottolinea ancora Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente –, bisogna anche prendere decisioni per far ripartire il Paese, a cominciare dalla sfida climatica e della qualità e tutela ambientale. È sbagliato non affrontare da subito le sfide che dovranno essere al centro del Recovery plan. Per questo tra le varie misure proponiamo di creare un fondo per l’accesso al credito per gli interventi da parte di famiglie e imprese per l’efficienza energetica, di mettere risorse per l’acquisto di treni e autobus per i pendolari e per la realizzazione di ciclabili da parte dei Comuni, di interventi di adattamento a un clima che sta già cambiando. Tutti interventi che possono essere finanziati con le risorse di Next Generation Ue».

Anche le possibilità di ri-orientare la fiscalità italiana in senso ecologico, con operazioni a gettito invariato che attraverso una migliore distribuzione della pressione fiscale possano indirizzare lo sviluppo sostenibile, di certo non mancano. In primis Legambiente propone di avviare una volta per tutte il percorso per cancellare i sussidi ambientalmente dannosi, ipotizzato per la prima volta dal governo giallorosso già a settembre 2019 e ancora mai attuato (nel mentre si è tenuta una consultazione pubblica nel merito, e l’insediamento di un’apposita commissione interministeriale). Parliamo di 19,7 miliardi di euro l’anno, che secondo lo stesso Governo potrebbero dare frutti migliori – anche economicamente parlando – se dirottati su altre agevolazioni o versanti di spesa.

«Occorre, inoltre – aggiungono da Legambiente –  intervenire su alcune rendite a danno dell’ambiente: come i canoni bassissimi che si pagano per estrarre petrolio e gas, per i materiali da cava, per le acque minerali, per le concessioni balneari adeguando la tassazione a standard europei e di semplice buona gestione di beni che sono pubblici e delicati. È una vergogna che si paghi così poco, a differenza degli altri Paesi europei. Da questi interventi si possono recuperare un miliardo di euro l’anno da investire nella transizione verde e per ridurre le tasse sul lavoro».

Come potrebbero essere utilizzate queste “nuove” risorse? Tra le proposte avanzate da Legambiente c’è ad esempio anche quella di allargare gli incentivi del 110% per l’eliminazione delle barriere architettoniche e di limitarli invece per gli impianti a gas, di introdurre misure per aiutare le famiglie in condizione di povertà energetica, di accelerare gli interventi di rigenerazione urbana. Se si vuole davvero spingere l’economia circolare e aiutare le famiglie, occorre inoltre ridurre l’iva su prodotti dal riciclo e creare un mercato delle materie recuperate e riciclate, garantendo il rispetto dell’obbligatorietà dei criteri ambientali minimi in tutte le gare d’appalto pubbliche.

Di seguito pubblichiamo integralmente le proposte di Legambiente alla legge di bilancio 2021, suddivise per dieci temi chiave

1 In materia di fiscalità ambientale e sussidi alle fonti fossili

1.1   Sussidi alle fossili: adeguamento della tassazione sulle estrazioni di petrolio e gas

1.2   Sussidi alle fossili: rimodulazione accisa carburante in modo proporzionale alle emissioni di gas serra

1.3   Sussidi alle fossili: trasformare le esenzioni dall’accisa nei settori dei trasporti, dell’agricoltura e negli usi civili in politiche di investimento in efficienza energetica e fonti rinnovabili

1.4   Sussidi alle fossili: innovare la produzione di energia nelle isole minori

2 Riqualificazione energetica in edilizia

2.1 Incentivi per impianti di riscaldamento da fonti rinnovabili e a emissioni zero

2.2 Eliminazione delle barriere architettoniche negli interventi di riqualificazione edilizia

2.3 Accesso all’ecobonus per gli edifici sprovvisti di sistemi di riscaldamento

2.4 Creazione di un fondo per l’efficienza energetica e l’accesso al credito da parte delle famiglie

2.5 Riqualificazione energetica del patrimonio edilizio residenziale pubblico

2.6 Misure di contrasto alla povertà energetica

2.7   Completamento Anagrafe dell’edilizia scolastica

2.8   Struttura di missione per la rigenerazione urbana

2.9   Sostituzione di apparecchiature di refrigerazione

3 Economia circolare e tutela delle risorse naturali

3.1 Ridefinizione delle aliquote Iva per premiare l’economia circolare, le filiere locali di qualità, i prodotti per l’infanzia, quelli sanitari e igienici femminili

3.2 Concessioni e canoni per i beni comuni di interesse ambientale

3.3 Plastic tax

3.4   Ecotassa per il conferimento a discarica e spinta al green public procurement

3.5   Promozione del Green public procurement

3.6   Creazione di un fondo nazionale per la bonifica dei siti orfani

4 Mobilità sostenibile

4.1 Welfare mobilità per i dipendenti

4.2 Promozione della sharing mobility

4.3 Circolazione su strada dei mezzi di micromobilità elettrica

4.4 Rinnovo del materiale rotabile ferroviario regionale e urbano

4.5 Servizi di trasporto di persone su strada mediante autobus

4.6 Reti ciclabili urbane

4.7 Esenzione pagamento parcheggio disabili

4.8 Esenzione pagamento di TOSAP e COSAP per le infrastrutture e stalli di ricarica dei veicoli elettrici

Adattamento ai cambiamenti climatici

6 Sostegno alla filiera delle produzioni biologiche

Potenziamento dei controlli ambientali

8 Trasparenza e accesso ai dati del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza

9 Sostegno alla ricostruzione pubblica e socio-economica delle aree colpite dagli eventi sismici 2016/2017

10 Risoluzione delle pratiche inevase dei condoni edilizi

fonte: greenreport-it