Per avere successo nella conservazione della natura bisogna prendere in considerazione le differenze culturali

Come per qualsiasi progetto complesso, una leadership efficace è fondamentale per avere risultati positivi nei programmi di conservazione

Mentre le differenze culturali negli stili e negli attributi della leadership sono state studiate a fondo nel mondo degli affari e della politica, il nuovo  studio“Conservation leadership must account for cultural differences”, realizzato da un team di ricercatori delle università australiane del Queensland e Melbourne, del Leibniz Institute, del Defra Uk e dell’università di Oxford, ha scoperto che «La considerazione delle differenze culturali nelle qualità della leadership nel campo della conservazione è molto limitata nell’attuale letteratura scientifica».

La salvaguardia della natura e della biodiversità è un settore in rapida crescita dalla metà degli anni ’80, ma solo di recente sono state documentate le caratteristiche essenziali per una leadership di successo in questo campo e i ricercatori dell’università del Queensland sottolineano che «Nei progetti, la consapevolezza e la sensibilità delle differenze culturali sono vitali, poiché i contesti culturali possono facilitare o ostacolare i risultati del progetto di conservazione, in particolare quando lavorano insieme persone di diversa provenienza».

Nello studio pubblicato sul Journal for Nature Conservation i ricercatori evidenziano che come per gni tipo di leadership, «La leadership nel campo della conservazione è complessa e deve tener conto dell’etnia, della geografia, dello sviluppo, della cultura e della politica di genere. I problemi della conservazione sono spesso problemi difficili, a causa dei lunghi tempi di realizzazione delle soluzioni, delle complesse interazioni tra persone e problemi, della necessità di un’integrazione multidisciplinare e di contesti conflittuali».

Più della metà dei documenti esaminati dal team di ricerca non menzionava l’influenza della differenza culturale sulla leadership della conservazione. Nel loro studio, i ricercatori hanno scoperto le operazioni e le strategie di comunicazione basate su una concezione occidentale delle cose potrebbero fallire in particolare in aree culturalmente diverse dai nostri modelli: «Dato che i messaggi non possono essere chiaramente comunicati o che le strategie di motivazione non sono percepite come motivazionali, questa mancanza di consapevolezza potrebbe diminuire o addirittura impedire il successo di un progetto di conservazione».

Un altro esempio è come le culture definiscono cosa sia un buon leader. La ricerca in psicologia sociale dimostra che mentre i leader assertivi e duri sono più rispettati in Austria, Germania, Italia, Giappone, Messico, Regno Unito e Stati Uniti, i leader che cercano il consenso e sono intuitivi sono più graditi in Paesi come Costa Rica, Svezia, Norvegia e Olanda.

Nei 15 studi esaminati, il team di ricerca ha trovato che 9 non menzionavano l’influenza della differenza culturale nelle caratteristiche della leadership ambientalista. Le qualità della leadership più citate erano: motivare gli altri; stabilire una vision; comunicazione, Mentre le caratteristiche della leadership meno menzionati erano: abilità di ricerca; valutazione del rischio; raccolta di fondi per lo sviluppo

Gli autori raccomandano che, «Per  migliorare la leadership della conservazione, specialmente nei contesti di progetti multinazionali e interistituzionali, la ricerca futura dovrebbe esplorare urgentemente la relazione tra qualità della leadership di conservazione e contesto culturale e che quando si lavora in un particolare Paese, regione o un gruppo specifico di persone, identificare i driver di valori, la motivazione, gli stili di comunicazione e le dinamiche di gruppo possono essere cruciali per ottenere risultati positivi».

I ricercatori concludono evidenziando «La necessità di una formazione e di un’educazione alla consapevolezza culturale delle leadership della conservazione».

fonte: greenreport.it