Nino Di Matteo: vince l’Antimafia Dura e Pura

di Saverio Lodato

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È una notizia curiosa che chiude il 2016 e apre il 2017. Nino Di Matteo è incoronato Il Siciliano dell’anno. Finalmente una buona notizia nel mare di guai in cui siamo costretti a galleggiare. Stravince l’Antimafia Dura e Pura. Quella che non si arrende e non si inciucia. Quella che ha capito da tempo che non serve sparare ai passeri, perché é necessario alzare il tiro molto più in alto. Quella che non rinuncia a mordere i polpacci a quegli uomini delle istituzioni che da oltre mezzo secolo vanno a braccetto con Cosa Nostra e mafie similari. Quella, insomma, che si fa largo nelle fredde aule di giustizia, più che negli ovattati saloni dei convegni.

Allora vuol dire che la Gente, i Cittadini, l’Opinione Pubblica hanno capito tutto quello che c’è da capire. Allora significa che televisioni e giornali da operetta ormai se la suonano e se la cantano da soli.
È curioso l’esito di questo sondaggio, per quanto casereccio, di un sito on line i cui redattori, da tempo, adoperano la definizione di Antimafia Dura e Pura a mo’ di sberleffo, categoria denigratoria usata come clava contro quei pubblici ministeri che si ostinano a ricercare la verità.
Il Csm aveva fatto ponti d’oro a Nino Di Matteo purché lasciasse Palermo abbandonando il processo sulla Trattativa Stato-Mafia. Di Matteo, pur consapevole dei rischi che corre restando a Palermo è a Palermo che ha deciso di rimanere.
Nino Di Matteo vince con altissimo gradimento proprio perché ne vengono premiate coerenza e determinazione. E colano a picco quelle “antimafie” che si sono nutrite di palate di retorica che avevano finito con il rincitrullire le vittime di una catastrofe che in Italia dura da troppi anni.
Nell’anno che è appena trascorso avevamo assistito a personalità simbolo dell’antimafia finite in cocci, inchieste che avevano svelato i retroscena di troppe “carriere” costruite all’insegna di una spasmodica caccia di danaro e gloria immeritata. E mentre si assisteva a questo spettacolo si  facevano avanti gli Euforici che coglievano la palla al balzo nella speranza che fossero definitivamente smantellati gli indispensabili presidi di legalità.
Ed è curioso adesso che gli Euforici si ritrovino Nino Di Matteo, Siciliano dell’anno e siano costretti a guardarsi allo specchio.
Li immaginiamo con gli occhioni tristi.

saverio.lodato@virgilio.it

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