Sicurezza nucleare: lo Stato Islamico/Daesh potrebbe realizzare una bomba atomica (VIDEO)

Lo studio dell’Harvard Kennedy School preoccupa il Nuclear Security Summit.

Sicurezza nucleare

Oggi a Washington comincia il quarto Nuclear Security Summit al quale partecipano leader e rappresentanti di 52 Paesi e di  4 organizzazioni internazionali che discuteranno di come  migliorar la sicurezza nucleare. Ma il summit è stato preceduto dalla diffusione del preoccupante rapporto  “Preventing Nuclear Terrorism – Continuous Improvement or Dangerous Decline?” nel quale un team di ricercatori del Belfer Center for Science and International Affairs dell’Harvard Kennedy School dicono che fabbricare una bomba nucleare rudimentale «E’ potenzialmente nelle capacità di un gruppo terrorista tecnicamente sofisticato»

Matthew Bunn, Martin B. Malin, Nickolas Roth e  William H. Tobey, che lavorano al Project on Managing the Atom, sono convinti che la probabilità che  lo Stato Islamico/Daesh si doti di armi nucleari sia più alta di quello che credono molti esperti. E il fatto che il Daesh sia stato sconfitto a Palmira dall’esercito siriano, che le milizia progressiste kurde delle YG/YPJ del Rojava siano ormai a meno di 20 Km dalla capitale islamista Raqqa e che l’esercito irakeno e i Kurdi stiano avanzando su Mosul rende più probabili non solo attentati disperati ma anche l’utilizzo di armi di distruzione di massa.

Il rapporto studia tre tipi di ipotetiche minacce: che i terroristi facciano scoppiare una vera bomba nucleare, che sabotino un impianto nucleare come si era temuto v stessero per fare in Belgio, oppure che usino una “bomba sporca” per diffondere materiale radioattivo in un centro abitato.

I ricercatori dell’ Harvard Kennedy School fanno riferimento a numerosi studi governativi che dicono che la creazione di una bomba atomica non sarebbe un obiettivo facile da raggiungere per i gruppi terroristici,. Ma aggiungono che un gruppo ricco e “sofisticato” come lo Stato Islamico/Daesh sarebbe in grado di accedere a materiali, tecnologie e conoscenze per poter costruire ed utilizzare una bomba nucleare.

E al Nuclear Security Summit  si discuterà con crescente preoccupazione  proprio di terrorismo nucleare e di possibili attacchi alle centrali nucleari e della proliferazione di armi atomiche.

I ricercatori sottolineano che «I leader mondiali devono affrontare una scelta difficile al vertice sulla sicurezza nucleare: saranno in grado di impegnarsi per il miglioramento continuo, o gli sforzi per la sicurezza nucleare  subiranno uno stallo e potenzialmente diminuiranno? La loro risposta plasmerà le probabilità che gruppi terroristici, tra cui lo Stato Islamico, possano mettere le mani su materiali di cui hanno bisogno per costruire una rudimentale bomba nucleare».

Nel nuovo rapporto, Bunn, Malin, Roth e Tobey forniscono un quadro globale realistico della sicurezza nucleare e dicono che una sicurezza nucleare efficace e sostenibile è in grado di affrontare e prevenire le minacce dei terroristi ed evitare che acquisiscano un’arma nucleare.

Negli ultimi anni, sono stati compiuti progressi significativi riguardo ai materiali utilizzabili per realizzare armi nucleari, riducendo le vulnerabilità e dimezzando il numero di Paesi che ne erano in possesso e  blindando decine di siti in tutto il mondo. «Ma il lavoro non è finito – dicono al Belfer Center for Science and International Affairs . Le minacce sono in continua evoluzione e ci sono nuovi, tendenze preoccupanti. Due anni fa, lo Stato Islamico era uno dei tanti piccoli gruppi estremisti. Oggi, controlla gran parte di Iraq e Siria, sta reclutando a livello globale, ha dimostrato la volontà e la capacità di colpire ben oltre i suoi confini e sposa la retorica apocalittica».

I ricercatori dicono che al Nuclear Security Summit del 2014 e dopo ci sono stati solo modesti progressi per la messa in sicurezza in tutto il mondo delle armi nucleari vulnerabili e di materiale utilizzabile e che in alcuni campi della sicurezza nucleare si è addirittura andati indietro: «Alla fine del 2014, la Russia ha tagliato la maggior parte della cooperazione per la sicurezza nucleare con gli Stati Uniti. L’amministrazione Obama sta proponendo il suo budget più basso di sempre per i programmi per migliorare la sicurezza nucleare in tutto il mondo. Sempre meno Paesi stanno annunciando importanti miglioramenti per la sicurezza negli impianti nucleari e alcuni sono attaccati all’uranio altamente arricchito o a scorte di plutonio delle quali chiaramente non hanno bisogno. Il processo del Nuclear security summit  dovrebbe attrarre l’attenzione internazionale al fine di poter potenzialmente diminuire questo problema».

Fonte:greenreport