Glifosato, la Commissione ambiente del Parlamento europeo chiede di non rinnovare l’autorizzazione

Il relatore «E’ in questa maniera che dovrebbe essere applicato il principio di precauzione»

glifosato pesticidi«Fino a che sussisteranno timori sul carattere cancerogeno e di perturbatore endocrinologo del glifosato, un erbicida utilizzato in centinaia di strumenti agricoli, urbani, della selvicoltura e del giardinaggio, la Commissione [europea] non dovrebbe rinnovare la sua autorizzazione. Dovrebbe piuttosto chiedere uno studio indipendente e pubblicare la prove scientifiche utilizzate dall’ European Food Safety Authority (EFSA) per valutare il glifosato» è quanto ha approvato in sintesi la commissione ambiente del Parlamento europeo con una risoluzione approvata con 38 sì e 18 astensioni.

Il socialdemocratico ceco Pavel Poc, che ha redatto la proposta, sottolinea che «Il fatto che abbiamo dovuto ricorrere ad un’obiezione parlamentare, dimostra che qualcosa non ha funzionato nel processo decisionale. Il glifosato è stato classificato come probabilmente cancerogeno dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Mentre l’industria afferma che la sostanza può essere totalmente metabolizzata, è ormai chiaro che i residui del glifosato sono dappertutto: nell’ambiente, in numerosi prodotti di consumo quotidiano,nei nostri corpi. La Commissione europea e l’EFSA pubblicheranno gli studi si quali si basa la loro proposte? Perché proporre di autorizzare il glifosato per altri 15 anni, cioè il periodo più lungo possibile? Bisogna che questi studi siano resi pubblici e dobbiamo aspettare di averli a nostra disposizione. Ogni incertezza deve essere evita, prima di procedere all’approvazione di una sostanza ampiamente utilizzata. E’ in questa maniera che dovrebbe essere applicato il principio di precauzione».

La risoluzione non legislativa chiede alla Commissione Ue di presentare un nuovo progetto, mentre l’EU Food and Veterinary Office dovrebbe ricevere un mandato per testare e controllare i residui di glifosato negli alimenti e nelle bevande.

La proposta di risoluzione, che porta le firme anche della ceca  Kateřina Konečná (Sinistra europe), dell’olandese Bas Eickhout (Verdi) dell’italiano Piernicola Pedicini (M5S) e dei belgi Mark Demesmaeker (ECR) e Frédérique Ries (ADLE) e della finlandese Sirpa Pietikainen (PPE) sarà messa ai voti durante l’a sessione plenaria del Parlamento europeo del 11 – 14 aprile a Strasburgo.

Gli esperti nazionali dello Standing Committee on Plants, Animals, Food and Feed (Phytopharmaceuticals Sectionsi pronunceranno a Maggio per adottare o respingere, a maggioranza qualificata,  la proposta della Commissione Ue. SE non verrà raggiunta la maggioranza, la decisione tornerà alla Commissione Ue.

fonte: greenreport.it