Astronomia: il nono pianeta completa il censimento dei pianeti del sistema solare

Nono pianeta

L’astronomo russo Konstantin Batygin crede che il pianeta scoperto da lui e dal suo collega Michael Brown sia l’ultimo corpo celeste del sistema solare.

Konstantin Batygin, scopritore del nono pianeta, distante dal sole 274 volte in più rispetto alla Terra, pensa che sia l’ultimo vero pianeta del Sistema Solare. Lo ha comunicato l’ufficio stampa del Caltech.

Ieri sera, l’astronomo russo Konstantin Batygin e il suo collega americano Michael Brown hanno annunciato di essere riusciti a calcolare la posizione del misterioso pianeta X. Il nono — o il decimo, se si considera Plutone — dei pianeti del sistema solare, è distante dal Sole 41 miliardi di chilometri e ha un peso 10 volte più della Terra.

“Per la prima volta dopo 150 anni abbiamo prove reali di aver completato il censimento dei pianeti del Sistema Solare”, ha dichiarato Batygin.

Questa scoperta, raccontano Batygin e Brown, è stata compiuta grazie all’individuazione di due paneti nani ultralontani, 2012 VP113 e V774104, di misure simili a Plutone e lontani dal sole circa 12, 15 miliardi di chilometri.

Questi pianeti sono stati scoperti da Chad Trujillo dall’osservatorio Gemini nelle isole Hawaii (USA), allievo di Brown, che ha condiviso con il suo maestro e Batygin le proprie osservazioni, che hanno indicato la stranezza nel movimento del planetoide 2012 VP113 (“Biden”), e di un’intera serie di oggetti della fascia di Kuiper.

L’analisi delle orbite di questi oggetti ha dimostrato che su tutti loro agisce un grande corpo celeste, che attrae le orbite di questi pianeti nani e asteroidi in una direzione precisa, uguale per almeno sei oggetti dell’elenco di Trujillo. Inoltre, le orbite di questi oggetti sono inclinate rispetto all’ellittica con uno stesso angolo di cira il 30%.

Gli scienziati spiegano questa “coincidenza” paragonandola alle lancette di un orologio, che si muovono a diversa velocità, e indicano lo stesso minuto in qualsiasi momento voi li guardiate. La probabilità di un simile risultato è dello 0,007% e mostra che le orbite degli oggetti della fascia di Kuiper non sono state attratte per caso: a dirigerle è stato un grande pianeta situato lontano oltre l’orbita di Plutone.

I calcoli di Batygin mostrano i dati di questi pianeti: la loro massa è 5000 volte quella di Plutone, e ciò con ogni probabilità significa che è un gigante gassoso simile a Nettuno. Un anno su questo pianeta dura circa 15000 anni terrestri. Il pianeta si muove su un’insolita orbita: il suo perigeo, il punto di massimo avvicinamento al sole, si trova in quella zona del Sistema Solare dove tutti gli altri pianeti hanno l’afelio, il punto di massima distanza dal Sole.

Tale orbita paradossalmente stabilizza la fascia di Kuiper, evitando che i suoi oggetti si scontrino tra di loro. Finora gli astronomi non sono riusciti a osservare questo pianeta a causa della sua distanza dal sole, ciò nonostante Batygin e Brown credono che questo avverrà nei prossimi 5 anni, quando la sua orbita sarà calcolata con maggiore precisione.